“I GENITORI NON MI LASCIANO VIVERE”
Da quando frequento la scuola superiore, quest’anno mi trovo al quarto anno, i miei genitori vivono in continua ansia mettendomi addosso una pressione incredibile. Temono il rientro a casa quando è buio, non si fidano di alcuni compagni o conoscenze un po’ volgari o “intraprendenti”, sono letteralmente atterriti dal rischio droga… Insomma, non mi lasciano più vivere. Ritengo di essere in grado di gestire tutte queste loro paure ma la loro presenza è sempre più ingombrante. A questo punto otterranno l’effetto contrario, come è già accaduto a tante mie compagne e compagni. Finirà il dialogo con i miei genitori, non dirò loro più dove vado e con chi ci vado, non darò più orari e mi guarderò bene di confidare sentimenti e nuove amicizie. Spesso l’adolescenza viene etichettata come una fase complicata per i giovani, forse sarebbe più giusto dire che lo è per i genitori… Alice
Certamente l’adolescenza è una fase complicata della crescita della persona. Forse la prima, ma non è la sola. Pensa, ad esempio, al tempo del fidanzamento, al vivere insieme di coppia, alle relazioni economiche, eccetera. È la vita allora che diventa complicata quando si vivono delle relazioni importanti in cui libertà, responsabilità e fiducia non sono equilibrate. Situazioni in cui la libertà, senza fiducia, genera il sospetto, la responsabilità diventa una pretesa di autonomia insindacabile e la fiducia una pretesa per non giustificare le proprie azioni.
Bisogna imparare a raccontare la propria vita nella verità ma anche ad accogliere consigli per rimanere nella relazione. Ho detto consigli, non ordini, perché ognuno deve addestrare la propria libertà ad essere responsabile e non autodistruttiva con quel senso di attenzione alle indicazioni di chi, per amore, si preoccupa di te. E l’amore, anche preoccupato, merita attenzione sempre. D’altra parte chi ha un amore “preoccupato” deve educarsi alla libertà degli altri, anche dei propri figli, della propria moglie\marito, amico\a. È la bellezza il limite della vita: ognuno può giocarsi la vita come vuole. Nessuno ti può co-stringe, nemmeno Dio. Dipende da te come vuoi giocarti la tua libertà nella verità delle relazioni oppure nella finzione dei rapporti. Nell’adolescenza, come nella vita, si può crescere insieme, imparando gli uni dagli altri ma non ingannandosi a vicenda e, ognuno per la sua parte, può aiutare e aiutarsi a superare le sfide della relazione, accettandone il limite e perdonando l’eventuale errore. Diversamente si rimane liberi, ma soli.