I COLORI DELLA SPERANZA

Il giallo è uno dei sette colori fondamentali, o colori dell’iride. Compreso tra l’aranciato e il verde, questo colore sembra, soprattutto in quest’ultimo periodo, andare molto di moda. Certo, perché è il colore della mimosa, fiore caro alle donne che lo esibiscono soprattutto ai primi giorni di marzo in coincidenza con la loro festa (una festa internazionale – giova aggiungere – che i signori uomini dovrebbero comunque ricordare in ognuno dei 365 giorni dell’anno). Ma il giallo, insieme con l’azzurro, altro colore del vessillo ucraino, è prepotentemente assurto a colore simbolo di libertà, di indipendenza, di autonomia politica, amministrativa, gestionale. A simbolo di speranza. La storia, la scienza, la politica, la cronaca sono naturalmente, ognuna la sua parte, piene di giallo (o di gialli, se si preferisce): ne evitiamo al lettore la tediosa elencazione, bastando il solo accenno, per quanto attiene lo specifico settore dello sport, al colore della maglia indossata dal ciclista che è in testa alla graduatoria del Tour de France.

Il giallo della mimosa e l’azzurro del cielo sono anche i colori di una squadra di calcio italiana, il Parma, città che venerdì 8 aprile ospita l’incontro dell’Italia con la Lituania nella prima delle due gare valevoli per accedere al mondiale femminile in programma l’anno prossimo in Australia e Nuova Zelanda (l’altra partita è in calendario martedì 12 contro la Svizzera a Thun). Parma tuttavia merita di essere citata anche e soprattutto perché ha ospitato una cinquantina di familiari dei giocatori della squadra di rugby Kiev RC Polytechnic, arrivati in Italia grazie a un pullman messo a disposizione dal club rugbistico delle Zebre. “Se raccontiamo di essere una grande famiglia – ha dichiarato il presidente delle Zebre Michele Dalai – è in questi frangenti che abbiamo la possibilità di dimostrarlo”.

L'ECO di San Gabriele
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