I CERI DI GUBBIO

By Marta Bartoli
Pubblicato il 1 Maggio 2013

Grande la partecipazione popolare alla storica Corsa dei ceri di Gubbio. Diversi giorni di crescente attesa culminano nella serata della vigilia del 14 maggio, quando alle ore 19 la folla radunata in piazza Grande può ascoltare i potenti rintocchi del campanone. La sera per le vie della cittadina umbra si fa grande festa. La processione dei santi ha inizio alle ore 9 del 15 maggio. Le statue di sant’Ubaldo, san Giorgio e sant’Antonio vengono portate fuori dalla chiesa e sistemate sull’apposita barella. Tutta la città accompagna il corteo solenne fino alla sala maggiore del palazzo dei Consoli, dove si trovano i ceri: in testa sono i tamburini, la banda, il sindaco, quindi i due capitani, i capocetta, i capodieci, il cappellano, i ceraioli e i cittadini tutti. I protagonisti della festa sono proprio i ceraioli, cittadini di Gubbio per nascita o per diritto diventati. Per un eugubino, è motivo di orgoglio portare, almeno una volta, durante la vita, il cero. Un tempo, l’appartenenza al cero era legata al mestiere svolto e si tramandava di padre in figlio. Le donne hanno compiti di incitamento. Il numero dei ceraioli è legato alle necessità della corsa.

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