“HO VISTO UN ANGELO…”

Gabriele Cirilli è nato a Sulmona e ha frequentato il Laboratorio diretto da Gigi Proietti. Personalità poliedrica, fa teatro, cinema e televisione, dove debutta nel programma Seven Show nei panni del maestro d’orchestra Mino di Vita. Conosciuto dal grande pubblico grazie a Zelig: dove ha vestito spesso i panni della borgatara romana Kruska, l’amica di Tatiana da cui nasce il tormentone Chi è Tatiana?!?…, che successivamente ha dato il titolo sia a un libro omonimo sia a uno spettacolo teatrale. Tra i film interpretati da Cirilli ricordiamo: Un bugiardo in paradiso, Buona giornata, Matrimonio al Sud, La città invisibile, contestualmente ha partecipato a molte fiction tv come: Scoop, Assunta Spina, Chiara e Francesco, Un medico in famiglia, Dio vede e provvede, Volare – La grande storia di Domenico Modugno e talent show come Ballando con le stelle 4, Tale e quale show dapprima come concorrente e poi come ospite d’onore. Ha condotto il talent per comici Eccezionale veramente.

Gabriele è una persona solare, positiva e molto divertente che non ha smesso di sorridere neanche in un periodo difficile come questo. In un’intervista ci ha raccontato come ha vissuto questa difficile situazione causata dalla pandemia.

Questo periodo per noi artisti non è stato facile, la nostra categoria è stata la più massacrata, sia durante l’emergenza, sia in questa fase di ripartenza. Io ho fatto appello alla mia positività pensando ai progetti per il futuro fra i quali Cirque du Cirill, uno spettacolo che prevede la partecipazione di 20 artisti che potrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi.

Quanto è difficile strappare una risata al giorno d’oggi?

È difficilissimo. soprattutto in questo periodo dove la maggior parte delle persone sta vivendo un momento difficile, si ha poca voglia di ridere, i prossimi mesi potrebbero essere davvero complicati. Questa situazione mi ha completamente spiazzato, sono una persona positiva e sicuramente recupererò qualche data di lavoro.

A tuo figlio quali valori hai trasmesso?

Ha 19 anni ed è il mio orgoglio. Si è diplomato quest’anno al Liceo Scientifico, è molto intelligente. Ho cercato di inculcargli i valori che mi hanno trasmesso i miei: l’onestà, la famiglia, l’amicizia. Ripeto sempre a mio figlio: “Tu non devi avere paura di nessuno, bisogna fare del bene alla gente per riceverne, per il resto se hai i valori vai avanti tranquillo”. Lui è molto sensibile ogni tanto mi dice: “Papà quella persona ha bisogno, dagli una mano!”. È abruzzese come me perché è nato a Sulmona.

Qual è il tuo rapporto con la fede?

La fede per me è un’ancora incredibile, ho avuto tante prove, sono un credente e un osservante e in tante occasioni ho avuto la certezza che tutti noi abbiamo un destino e dobbiamo percorrere una strada, un cammino.

Ci sono stati dei momenti particolari che hai superato con la preghiera?

Ho avuto due depressioni, una a 18 anni dopo l’esplosione di Chernobyl e un’altra quando avevo 30 anni e il lavoro mi aveva voltato le spalle. La fede e la preghiera mi hanno aiutato tantissimo a superare la depressione, senza la fede non ci sarei mai riuscito, per me è qualcosa di molto importante.

Hai mai fatto un pellegrinaggio?

Io vivo a Monza con mia moglie e mio figlio e quando non lavoro mi dedico alla famiglia. Il mio amico Flavio Insinna mi aveva proposto di andare a Lourdes, ma in quel periodo non avevo tempo, anche se mi sarebbe piaciuto moltissimo. Non è detto che non lo farò in futuro.

Da alcuni anni sei testimonial dell’associazione City Angels. Cosa rappresenta per te questo impegno?

Sono stato testimonial di diverse associazioni ma City Angels mi ha colpito in modo particolare perché credo negli angeli. Quando mi hanno proposto di fare il testimonial di questa associazione ho accettato subito perché loro sono dei veri angeli, sono vicini alle persone che soffrono che non hanno una casa e vivono in strada, con il loro lavoro riscattano la dignità di queste persone e quando si parla di dignità umana io mi sciolgo.

Hai avuto qualche episodio particolare legato agli angeli?

C’è stato un avvenimento particolare in un periodo della mia vita quando vivevo a Roma. Avevo perso mio padre ed ero veramente molto triste, avevo paura di tutto. Un giorno mi trovavo nella chiesa di Sant’Ippolito per fare una preghiera e a un certo punto a fianco a me un ragazzo giovane e bello mi mise una mano sulla spalla e mi disse: “Vedrai che le tue preghiere saranno ascoltate!”. Lo ringraziai, finita la messa uscii dalla chiesa e vidi questo ragazzo poco lontano da me, volevo ringraziarlo nuovamente perché mi aveva dato coraggio, mi girai un attimo e lo persi di vista, era quasi impossibile che lui sparisse. Da allora sono convinto di aver visto un angelo, qualcuno mi è stato vicino.