Ogni popolo ha i governanti che si merita? Aristotele, 2500 anni fa, non aveva dubbi in proposito, ma a noi contemporanei la massima aristotelica qualche perplessità la crea. Possibile che noi abruzzesi, proverbialmente gente onesta e laboriosa, ci meritiamo solo governanti che non fanno altro che finire sulle pagine dei giornali nazionali e internazionali, sulle tv nazionali e mondiali, per la loro attività a luci rosse? Peraltro a spese del contribuente.
Possibile che loro siano l’immagine speculare della società abruzzese?
Personalmente penso che le vicende delle scorse settimane che hanno visto coinvolti in questioni di letto amministratori pubblici siano problemi che attengono più il di-vano dello psicanalista che la scrivania del magistrato se non fosse per il non trascurabile dettaglio dell’utilizzo di risorse pubbliche per fine personali. Piatti di lenticchie? Sia come sia si tratta sempre di soldi dei contribuenti, molti dei quali costretti a rovistare nei cassonetti della spazzatura per scampare alla fame. Altro che alberghi a cinque stelle.
Per alcuni di loro si ha l’impressione che il potere sia stato utilizzato come surrogato alle proprie deficienze fisiche ed estetiche, le stesse che per una persona comune, ai fini della conquista sessuale, risulterebbero degli handicap pesanti. Detto in altri termini, qualcuno dei nostri governanti sembra aver usato il potere politico per compensare in maniera compulsiva complessi e frustrazioni accumulate durante la vita “civile”. Insomma, la loro bramosia sessuale ha potuto trovare facili prede grazie all’esca del potere politico.
Poi c’è il tipo, per così dire, del collezionista: di colui, cioè, che usa il potere, unito a una certa dose di beltà o presunta tale, per fare stragi nel campo del “nemico”. È come se avesse dichiarato una personale guerra contro l’altro sesso di cui ama fare collezione: brune, bionde, rosse, castane, bionde diventate nere e nere diventate rosse. Nessuna preferenza, nessun particolare idealtipo di donna: tutte basta che respirano.
Infine, c’è il tipo “faccia pulita”: quello, per capirsi, da cui compreresti volentieri una macchina usata perché seppure ti darà una fregatura dopo qualche tempo te la verrà a confessare e ti chiederà scusa restituendoti i soldi. Un tipo questo che può resistere a ogni tentazione o devianza a cui il potere può indurti, in ragione di una professione di fede fatta di alti valori morali. Perché alla fine anche lui finisce per cedere alla tentazione sessuale trasgressiva? In questo caso lo psicanalista si guadagnerebbe la parcella perché non sarebbe una passeggiata andare a scandagliare le profondità della sua psiche per scoprire se vi si nasconda un qualche edipico tabù che spinge a fatali attrazioni verso virago dai capelli corvini.
Adesso io chiedo all’annoiato lettore: in quale di queste categorie ti riconosci? Sono sicuro di ricevere un sonoro, rotondo e sacrosanto ben servito. Deduzione: gli abruzzesi non sono questo.