GIÙ GOVERNO E POLITICA LA SPERANZA ARRIVA “DALLA FINE DEL MONDO…”

Rapporto Italia di Eurispes
By Antonio Andreucci
Pubblicato il 28 Febbraio 2015

Il governo raccoglie un tasso di fiducia del 18,9% e il parlamento segna un calo al 10,1%. L’89,6% degli italiani, invece, ripone la speranza in papa Bergoglio

Altamente tecnologici, appassionati utilizzatori di Facebook e Twitter, di smatphone; tendenzialmente proiettati al futuro, con idee “aperte” sull’eutanasia e sulle coppie di fatto, ma delusi dalle istituzioni. L’unica speranza è papa Francesco, tanto che neppure l’elezione del nuovo presidente della Repubblica (a prescindere dalla personalità) viene vista come mezzo per un cambiamento. Inoltre, cresce la paura per il futuro, al punto che si sta sviluppando prepotentemente l’emigrazione, non solo quella dei giovani. Così ci descrive l’Eurispes nel suo Rapporto Italia 2015 dal quale si staglia, imperiosa, la figura di questo papa “arrivato quasi dalla fine del mondo”.

Il giudizio positivo su Francesco è plebiscitario, con l’89,6% degli italiani convinto che il papa stia dando nuovo slancio alla chiesa cattolica e che potrà traghettarla nel terzo millennio. L’effetto Bergoglio si registra soprattutto tra i giovani: consensi raddoppiati (dal 27,1% al 51,1%) per i 18-24enni; tra i giovani nell’arco di età 25-34 anni la popolarità del papa sale dal 34,3% al 53,5%. Non c’è differenza neppure tra persone di diverse appartenenze politiche e in alcuni casi i “sì” sfiorano il 100%. Il 79,2% degli intervistati ritiene che il papa rispetto ai temi etici sia addirittura più avanti dei fedeli e l’89% è convinto che lo sia più delle gerarchie ecclesiastiche. Dunque cresce la popolarità di Francesco, un fenomeno del quale si compiace il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Nunzio Galantino, il quale, però, avverte: “Se accettassimo in toto tutte le parole del papa, dovremmo cambiare in toto anche noi; invece non mi pare che ciò accada. Spesso seguiamo ciò che ci fa più comodo”. Secondo monsignor Galantino il riconoscimento tributato a Bergoglio “è bellissimo, ma tutti quanti dovremmo sintonizzarci di più sui reali bisogni della gente”.  Come dire: prendiamo solo quello che ci fa comodo.

Sembrerebbe proprio così visto che su altri temi siamo aperti e innovativi: sei italiani su dieci ritengono che alle coppie di fatto debba essere garantita la tutela giuridica indipendentemente dal sesso dei partner. Però il 59,2% degli intervistati è contrario ai matrimoni omosessuali, percentuale che sale al 72,2% se si parla delle adozioni.

La fecondazione eterologa raccoglie il 47,2% dei consensi, la possibilità di ricorrere all’utero in affitto il 49,8% e la pillola abortiva il 58,1%. Per quanto riguarda le questioni sanitarie, l’utilizzo delle staminali per le cure mediche viene sostenuto dal-l’86,6%, che si dicono anche favorevoli all’eutanasia nel 55,2% dei casi e al testamento biologico nel 67,5%; infine, la legalizzazione delle droghe leggere raccoglie il 33% dei consensi e quella della prostituzione il 65,5%.

Ma il vivere quotidiano resta un problema: sette italiani su dieci hanno visto ridursi il potere d’acquisto e tagliano su tutto, dai regali ai viaggi, quasi metà degli italiani (il 45,4%) si trasferirebbe all’estero se ci fossero le condizioni. Un fenomeno, questo, che negli anni della crisi ha interessato almeno 40 mila pensionati che si sono stabiliti in paesi dove il prelievo fiscale è meno pesante e il costo della vita è inferiore a quello italiano. In questo modo, con le pensioncine insufficienti in patria, altrove possono condurre una vita migliore. Secondo calcoli approssimativi per difetto, di tratta di almeno 8-10 miliardi l’anno che vengono spesi fuori dallo Stivale. Molti (40%) ritiene che converrebbe uscire dalla zona euro. Però non si arresta la corsa all’acquisto di telefoni: lo smartphone supera il pc ed è almeno nel 67% delle case degli italiani, nonostante il 47% dica di non riuscire a completare il mese. Anche se con un po’ di ritardo rispetto agli altri paesi, l’Italia sembra avviarsi a diventare iperconnessa: il 95,7% è attivo su Facebook, su Twitter (43,2%), su Google plus (40,1%) o su Instagram (34,2%) e Linkedin (il 20,9%). Riguardo alla spesa di tutti i giorni, ci si rivolge sempre di più al commercio elettronico e al mercato dell’usato, a punti vendita economici come grandi magazzini, mercatini, outlet (l’84,5%), acquistando prodotti non di marca e utilizzando maggiormente i mezzi pubblici (41,6%).

La fiducia si ripercuote anche sulle istituzioni, tanto che, ben distanziati dal papa, ci sono i Carabinieri (73,4%), seguiti da Guardia di Finanza (66,8%), Corpo Forestale (64,6%) e Polizia (63%), mentre  quasi 7 italiani su 10 l’hanno vista diminuire nell’ultimo anno tanto che il presidente della Repubblica uscente, Giorgio Napolitano, ha raccolto il 45,3% e il 43,4% ritiene che il cambio alla presidenza (al momento dello studio ancora non era stato eletto Sergio Mattarella) non porterà alcun mutamento rispetto all’andamento della situazione italiana. Il governo, poi, raccoglie un tasso di fiducia del 18,9% e il parlamento segna un calo al 10,1%, così come la magistratura (12,6%). Si spiega anche così lo sguardo rivolto a papa il quale, però, ha un rapporto diverso con gli smartphone, al punto che ha dichiarato, sorridendo: “Que verguenza (Che vergogna), non lo so usare”, ma non si cruccia più di tanto.

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