GIOCHI IN RIVA AL MARE…

By Fabrizio Cerri
Pubblicato il 1 Luglio 2016

Quarantadue discipline sportive (vedremo poi quali, le novità, le estromissioni) per un totale di 306 gare di 28 sport, che si svolgeranno in 37 tra stadi, piste, piscine e campi sportivi in genere, con la partecipazione di atleti di 206 paesi, a caccia di una medaglia, simbolo di gloria (sportiva) e qualche remunerazione (non solo sportiva). In estrema sintesi questo è il succo numerico della XXXI edizione dei Giochi olimpici estivi, in programma dal 5 al 21 agosto a Rio de Janeiro, prima città sudamericana a organizzare l’evento quadriennale più planetario che ci sia. La votazione finale per l’assegnazione si era svolta a Copenaghen, nell’ottobre 2009, durante la 121ª sessione del Cio, quando Chicago e Tokyo furono eliminate, rispettivamente, dopo il primo e il secondo turno, mentre nel terzo ed ultimo turno Rio de Janeiro prevalse su Madrid.

La capitale spagnola e il suo sindaco rimasero molto contrariati e delusi dalla scelta, ritenuta senza mezzi termini scandalosa e inadeguata per il lento sviluppo delle opere previste. Questi particolari non dovranno essere dimenticati quando si tratterà di scegliere le prossime sedi: il “memento” riguarda in particolare Roma e la sua probabile candidatura per i Giochi del 2024.

Rio 2016 – La cerimonia di apertura e quella di chiusura si svolgeranno nel famosissimo Maracanà, lo stadio intitolato ufficialmente al giornalista Mário Filho ma che tutti conoscono solo e appunto come Maracanà. La città sarà suddivisa in cinque zone che ospiteranno i diversi impianti di gara: Barra, Deodoro, Maracanà, Copacabana e una zona esterna riservata al calcio, sport brasiliano per eccellenza: come attesta la constatazione che per la prima volta nella storia delle Olimpiadi estive, lo stadio sede delle cerimonie di apertura e chiusura non sarà lo stesso dove si terranno le gare di atletica.

Gli sport in programma, ricordiamo, sono 28, due più della passata edizione dei Giochi: sono state inserite due discipline, il golf (che torna a essere fra le discipline riconosciute a livello olimpico dopo esservi stato escluso per oltre un secolo) e il rugby, sport di grande tradizione anglosassone ma presente solo in alcune delle prime edizioni olimpiche e per di più nella sua forma, ormai desueta, a 7.

Medaglie – La loro storia si fissa ai Giochi dell’antichità, quando un solo vincitore riceveva quale ricompensa una corona di foglie d’olivo: la leggenda vuole che quelle foglie fossero prese da un olivo sacro piantato nei pressi del tempio di Giove a Olimpia. Al tempo dei primi Giochi dell’era moderna, ad Atene nel 1896, il vincitore di una gara celebrava il suo successo ricevendo oltre alla corona una medaglia d’argento e un diploma. Ai Giochi di Saint-Louis, 1904, furono premiati i primi tre atleti con medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. Che furono appese al collo dei vincitori soltanto a partire dalle Olimpiadi di Roma, nel 1960.

Discipline – Il primo turno del torneo di calcio è previsto due giorni prima dell’inizio dei Giochi, il 3 agosto. Il giorno dopo la grande apertura, il 6 agosto, si inizierà a gareggiare per tiro con l’arco, basket, beach volley, boxe, ciclismo su strada, equitazione, scherma, ginnastica artistica, pallamano, hockey prato, judo, canottaggio, rugby a 7, tiro, nuoto, tennistavolo, tennis, pallavolo, pallanuoto e sollevamento pesi.

Come da tradizione, il programma del nuoto si svolgerà nella prima settimana, dal 6 al 13 agosto. Orari alternativi per lo svolgimento di batterie (dalle 13) e finali che saranno disputate a partire dalle 22 locali: in Italia, siamo a -5 come fuso orario. L’atletica prenderà invece il via il 13 agosto: nel suo programma sono previste anche finali mattutine.

La giornata che in assoluto assegnerà più titoli, sarà la penultima, il 20 agosto, con ben 30 ori in palio. E a proposito di “oro”, concludiamo con i premi previsti dal Coni per gli atleti azzurri vincitori di medaglie: 150mila euro per l’oro, 75mila per l’argento e 50mila per il bronzo. Senza quindi molta differenza rispetto a quattro anni fa quando gli azzurri da podio intascarono la medesima cifra per l’argento e per il bronzo, mentre è stato incrementato di 10mila euro il premio per il primo posto.

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