GIOCHI AL CHIUSO
Diamo naturalmente per scontato che, sia pure con ristrettezze e limitazioni, e malgrado le insistenze dei medici giapponesi per la cancellazione tout court dell’evento, lo svolgimento dei Giochi avrà il suo corso. Sarà naturalmente una edizione senza spettatori stranieri e con il rischio concreto di gare a porte chiuse. La fiaccola olimpica è in viaggio dal 25 marzo: partita da Fukushima (la città drammaticamente segnata nel 2011 dal terremoto e dallo tsunami che sconquassarono 11 centrali nucleari e causarono 18mila morti), era stata accesa in Grecia, ad Olimpia, secondo tradizione, un anno fa, il 12 marzo 2020, ma poi era scattato il posticipo. L’arrivo nel nuovo stadio olimpico di Tokyo è previsto per il 23 luglio dopo che le varie staffette avranno attraversato le 47 Prefetture. La prima tedofora, Azusa Iwashimizu, 34 anni, è una star del calcio nipponico. C’è anche una tedofora molto avanti con l’età, certificata in loco alla inusuale cifra di 118 anni. È Kana Tanaka, la donna più vecchia del mondo, così si dice. Si spera che riesca ad intenerire i connazionali, che secondo alcuni sondaggi vorrebbero (nel 39,8 per cento dei giapponesi recensiti dall’agenzia Kyodo) la cancellazione dei Giochi. Ma naturalmente Thomas Bach, capo (quasi assoluto) del Cio, non deflette. Un anno dopo il rinvio per Covid, del resto, il Giappone è risoluto: ha messo in campo 10mila tedofori, smania per far conoscere al mondo il nuovo stadio, sorto proprio dove era stato eretto quello dei Giochi del 1964 (che vide, tra gli altri, il trionfo di Abdon Pamich all’arrivo della 50 km di marcia), anche se soltanto meno di un quarto di intervistati (il 23,2 per cento per la precisione) si è detto favorevole alle gare. Il che solleva inquietanti interrogativi, ancorché multinazionali di peso, come Coca-Cola e Toyota, ne abbiano garantito lo svolgimento.