GIANNI DI VENANZIO – direttore di fotografia (1920-1966). Teramano ha contribuito a rendere grande negli anni 50/60 il cinema italiano. Definito “un mago” della fotografia ebbe un ruolo fondamentale nel successo di Salvatore Giuliano anno 1962, tra i primi film della carriera da regista di Francesco Rosi. Chiese al direttore della fotografia Gianni Di Venanzio di usare tre toni diversi di bianco e nero per ricostruire, tra l’epico e il neorealistico, la complessa vicenda del bandito Giuliano nella Sicilia tra guerra e dopoguerra. Il successo della pellicola fu attribuito soprattutto a Di Venanzio che con Rosi lavorò in altri cinque film. Apprezzato nell’ambiente firmò almeno altri quindici lavori di spessore culturale con Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Carlo Lizzani, Gianni Puccini, Francesco Marelli e Mario Camerini. Ogni anno a Teramo, a fine settembre, l’associazione Teramo nostra, capeggiata da Piero Chiarini e Sandro Melarangelo, assegna gli esposimetri d’oro alla memoria del grande maestro della fotografia.
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