FORZA DI VITA E CAMBIAMENTO SOCIALE

L’uomo e l’acqua: un rapporto vitale vincolante di reciproco adattamento che pone domande ineludibili sul futuro dell’umanità. La chiave di volta per nutrire miliardi di persone, dunque, sta in uso saggio e oculato (prima parte)

La storia dell’acqua è parallela a quella del genere umano: riguarda scienza, geologia, fisica, chimica, biologia, religione, mitologia e, ahinoi, anche la politica che avrà molta importanza nel futuro del genere umano poiché proprio sull’acqua e con l’acqua si determinerà il nostro futuro. Senz’acqua, infatti, non possiamo vivere. Il Big Bang primordiale è senza dubbio il miglior modello disponibile per spiegare la nascita dell’universo: tutta la materia contenuta nell’universo era concentrata in un volume molto piccolo che poi esplose (Albert Einstein lo aveva dedotto già nel 1917). Generò tre elementi in ordine di quantità: Idrogeno, Elio, Ossigeno.

Prima che l’acqua comparisse nell’universo esistevano, quindi, già atomi di idrogeno e ossigeno. L’elio, che non è reattivo, può essere considerato il “solitario del cosmo”. Gli altri due elementi più diffusi, invece, si incontrarono come due innamorati e produssero l’acqua (H2O).

L’acqua esiste anche in altri pianeti, si trova ovunque nel sistema solare: Saturno, Urano, Nettuno e Marte si formarono da una nebulosa solare che conteneva acqua. Il nostro pianeta, che noi chiamiamo Terra, è quasi interamente ricoperto di acqua: il mare per il 97% e l’acqua dolce per il 3%. Ovviamente, però, le carte geografiche mettono in risalto solo le terre emerse.

L’acqua può esistere in più di uno stato fisico: solido, liquido, gassoso. Di tutte le forme di acqua esistenti sulla terra, il vapore acqueo è di gran lunga più importante perché il pianeta è abitabile grazie alla sua presenza. Esso, infatti, funge da coperta avvolgendo il pianeta e trattenendo il calore che va verso l’esterno. È l’acqua a rendere unico il nostro pianeta ed è la maggiore responsabile delle mutazioni ambientali e geologiche: dona fecondità a regioni aride e la sua scomparsa desertifica intere superfici. La superficie della terra, tranne che per le aree vulcaniche, non permette l’ebollizione dell’acqua, mentre l’evaporazione, specie nei mari, è costante.

Per l’umanità l’acqua ha rappresentato una forza di cambiamento sociale, una risorsa preziosa da proteggere e usare con parsimonia, poiché l’alternativa è il degrado ambientale, la privazione, i conflitti, la morte. L’organismo umano è costituito da acqua che rappresenta in termini ponderali il suo costituente principale. Ma dove si nasconde? Parte di questo prezioso liquido è contenuto nella massa magra, nelle vene, gorgoglia nelle viscere, lubrifica il palato, palpebre, articolazioni. È al massimo nella vita intrauterina mentre dopo l’adolescenza è circa il 60% del peso corporeo.

Il biologo Albert, premio Nobel, descrisse l’acqua come “matrice della vita”. Infatti in tutte le cellule vi è il citoplasma costituito principalmente da acqua. I processi biologici possono essere compresi solo tenendo presente le proprietà chimiche e fisiche dell’acqua, diluente privilegiato e unico di proteine, zuccheri, sali, acidi, grassi. L’acqua contaminata rappresenta un elevato rischio sanitario: metà della popolazione mondiale vive in luoghi privi di fognature e un quarto di essa non ha accesso all’acqua potabile. Migliaia di bambini, per questo motivo, muoiono ogni anno per disidratazione, dissenteria, colera, tifo, epatite, filariosi. Se domandate a un bambino qual è la formula dell’acqua vi risponde con prontezza H2O: due atomi di idrogeno e uno di ossigeno.

L’acqua è essenziale per ogni attività economica, in agricoltura più di altre. Per una cassetta di verdura, ad esempio, occorrono 40 litri d’acqua. Il 70/80% di acqua attinta viene usata per l’irrigazione. La chiave di volta per nutrire miliardi di persone, dunque, sta in un saggio e oculato uso dell’acqua.