FAUSTINA KOWALSKA SEGRETARIA DELLA DIVINA MISERICORDIA

Molti ne parlano, ma solo per sentito dire. La maggior parte conosce ben poco di lei. Ciò mi ha indotto a fare un servizio specifico su santa Faustina Kowalska. Spero in questo modo di offrire ai lettori l’opportunità di conoscerla meglio. I teologi sono concordi nell’annoverarla fra i più grandi mistici della chiesa. Per farsi una idea della fiducia che Gesù ha riposto in lei è sufficiente riportare le parole che le disse in una particolare rivelazione l’8 maggio 1938: “Segretaria del mio mistero più profondo, il tuo compito è di scrivere tutto ciò che ti faccio conoscere sulla mia misericordia, per il bene delle anime che leggendo questi scritti proveranno un conforto interiore e saranno incoraggiate ad avvicinarsi a me”.

Santa Faustina nacque a Glogowiec in Polonia il 25 agosto 1905, da una famiglia di contadini. Due giorni dopo ricevette il battesimo col nome di Elena. Fu la terza di dieci figli. Fin dall’età di sette anni avvertì chiara la voce della vocazione religiosa. Ma i genitori non le diedero il consenso di entrare in convento. Elena, allora, cercò in tutti i modi di soffocare la chiamata di Dio. Ma ascoltiamo il racconto che lei stessa ne fa nel suo diario. È un vero capolavoro di letteratura spirituale in cui si tocca con mano il tremendo conflitto di una coscienza che non sa come liberarsi della voce di Dio che la incalza. Per la potenza espressiva non esiterei ad accostare questa descrizione a quelle drammatiche che troviamo nelle Confessioni di sant’Agostino. “Diciottesimo anno di vita; insistente richiesta ai genitori del permesso di en-trare in convento; rifiuto categorico dei genitori. Dopo tale rifiuto mi diedi alle vanità della vita, non rivolgendo alcuna attenzione alla voce della grazia. Il richiamo continuo della grazia era per me un gran tormento, però cercavo di soffocarlo con i passatempi. Evitavo di incontrarmi con Dio intimamente e con tutta l’anima mi rivolgevo verso le creature. Ma fu la grazia di Dio ad avere il sopravvento. Una volta ero andata a un ballo con una delle mie sorelle. Quando tutti si divertivano moltissimo, l’anima mia cominciò a provare intimi tormenti. Al momento in cui cominciai a ballare, scorsi improvvisamente Gesù accanto a me, Gesù flagellato, spogliato delle vesti, tutto coperto di ferite, che mi disse queste parole: Quanto tempo ancora ti dovrò sopportare? Fino a quando mi ingannerai?. All’istante scomparve dalla mia vista la compagnia in cui mi trovavo. Rimanemmo soli Gesù e io. Mi sedetti accanto alla mia cara sorella. Poco dopo abbandonai la compagnia e la sorella senza farmi scorgere e andai nella cattedrale di santo Stanislao Kostka. Senza badare affatto a quanto accadeva intorno, mi prostrai, le braccia stese, davanti al santissimo Sacramento e chiesi al Signore che si degnasse di farmi conoscere ciò che dovevo fare. Udii allora queste parole: Parti immediatamente per Varsavia; là entrerai in convento”.

Elena entrò nella congregazione delle suore della beata vergine Maria della misericordia il 1° agosto 1925 assumendo il nome di suor Maria Faustina. Dopo tredici anni di vita religiosa, morì a Cracovia il 5 ottobre 1938 all’età di 33 anni.

Ha scritto un diario in cui ha redatto tutto quello che le rivelava il Signore. Trascrivo alcuni brani particolarmente significativi. Il 17 febbraio 1937 Gesù comunica alla sua segretaria un messaggio che ha in sé le caratteristiche di un inderogabile ultimatum: “Questa mattina durante la santa messa ho visto Gesù sofferente. Mi ha guardato e ha detto: le anime si perdono nonostante la mia amara passione. Offro loro l’ultima àncora di salvezza. Cioè la festa della mia misericordia. Segretaria della mia misericordia, scrivi, parla alle anime di questa mia misericordia”.

Ma qual è l’opera della misericordia che Gesù intende realizzare? Il 15 dicembre del 1935 annota: “Ho visto Gesù con una veste chiara. Figlia mia, il mio cuore si è piegato alle tue suppliche; il tuo compito e impegno qui sulla terra è quello di impetrare la misericordia per il mondo intero. La prima domenica dopo Pasqua deve essere la festa della misericordia e i sacerdoti in quel giorno devono parlare alle anime della mia grande e insondabile misericordia. Ti nomino dispensatrice della mia misericordia. Di’ al confessore che questa immagine (quella con la scritta Gesù confido in te, ndr) deve venire esposta in chiesa e non nel convento dentro la clausura. Attraverso questa immagine concederò molte grazie alle anime, perciò ogni anima deve poter accedere ad essa”.

Ma i disegni di Dio si realizzano solo attraverso prove e difficoltà create non di rado perfino da organi ufficiali della santa sede. Gli Acta apostolicae sedis del 25 aprile 1959 riportano questo decreto: 1) Bisogna proibire la diffusione delle immagini e degli scritti che presentano la devozione della divina misericordia nelle forme proposte dalla medesima suor Faustina; 2) è compito dei vescovi rimuovere le predette immagini, che eventualmente fossero già esposte al culto.

Un giorno il Signore confidò a suor Fau-stina: “Figlia mia, vigila incessantemente, poiché tutto l’inferno si sta impegnando in tutti i modi contro di te, a causa di quest’opera”. E satana si fa sentire concretamente. Leggiamo nel diario: “Pregando per i peccatori e offrendo tutte le sofferenze sono andata incontro agli attacchi del demonio. Lo spirito maligno non poteva sopportare questo. Mi si è presentato sotto forma di fantasma e mi ha detto: non pregare per i peccatori ma per te stessa, poiché sarai dannata. Senza badare affatto a satana, pregai con raddoppiato fervore per i peccatori. Lo spirito maligno urlò di rabbia: oh, se avessi potere su di te! e scomparve”. Satana, però, raddoppia la sua azione malvagia. Riesce perfino a far compromettere seriamente l’autenticità delle rivelazioni. A Roma giunge solo parte delle notizie riguardanti la vita straordinaria di suor Faustina.

A questo punto interviene l’arditezza del cardinale Karol Wojtyla (il futuro Giovanni Paolo II) che, con determinazione e discrezione, chiede e ottiene dal cardinale Alfredo Ottaviani, segretario dell’allora congregazione del sant’Uffizio, il permesso di riprendere la causa di beatificazione della serva di Dio. L’impresa, sebbene ardua, raggiunge brillantemente l’obiettivo. Il 30 aprile del 2000 suor Faustina viene canonizzata. Nel 2001 viene celebrata per la prima volta nella seconda domenica dopo Pasqua la festa della divina misericordia, preceduta dalla novena che inizia il venerdì santo.

Gli Acta apostolicae sedis, organo ufficiale dei documenti della santa sede, nel numero del 30 giugno 1978 riportavano questa notificazione: “Questa sacra congregazione, tenuti presenti molti documenti originali non conosciuti nel 1959, dichiara non più vincolanti le proibizioni contenute nella citata notificazione”.

Faustina il 26 novembre del 1937 riceve questa straordinaria confidenza dal Signore: “La perdita di ogni anima mi immerge in una tristezza mortale. Mi consoli sempre, quando preghi per i peccatori. La preghiera che mi è più gradita è la preghiera per la conversione dei peccatori. Sappi, figlia mia, che questa preghiera viene sempre esaudita”.