Non mangiare il solito pesce a tutela degli ecosistemi marini per ridurre la pressione su un ridotto numero di specie sovrasfruttate e sostenere le marinerie locali, pur mantenendo la soddisfazione del palato. Un menù consapevole per il consumatore è riportato sul vademecum di Fedagripesca Confcooperative Toscana, presentato in occasione della “Biennale del Mare di Livorno”.
Questi i cinque punti basilari: scegliere il pesce locale (prodotti più freschi, meno emissioni trasporto, aiuto economia del territorio); attenzione alla stagionalità (ogni specie ha un periodo ottimale di pesca); controllo etichette e tracciabilità, evitare filiere lunghe; verifica freschezza del prodotto (occhi trasparenti, carne soda, branchie rosse, assenza cattivi odori); diversificare il consumo, preferire alle varietà commerciali quelle tipiche dei nostri mari (scorfano, sardine, pesci da zuppa e altri).