UN NUOVO WELFARE PER L’ABRUZZO

By Fabrizio Quarchioni
Pubblicato il 29 Dicembre 2012
in particolare Le misure puntano  all’integrazione tra occupazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e servizi all’impiego

Lavoro, istruzione, formazione professionale, servizi sociali, volontariato, assistenza. In inglese, una sola parola: welfare. Cioè, sistema di prevenzione e protezione sociale ed economica, in gergo: “tanta roba”. In Abruzzo si può fare? La nostra regione pensa di sì. Per questo, ha elaborato un testo unico che include tutte queste tematiche, abrogando contemporaneamente le centinaia di norme regionali vigenti finora. Analizziamo insieme gli obiettivi principali. Innanzitutto, la regione Abruzzo riconosce, quale premessa fondamentale, il diritto al lavoro di ogni donna e uomo, contribuisce alla promozione dell’occupazione ed alla sua qualità, alla valorizzazione delle competenze e dei saperi delle persone, all’affermazione dei loro diritti nelle attività lavorative e nel mercato del lavoro, all’attuazione del principio delle pari opportunità, quali elementi essenziali per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Le misure puntano, in particolare, all’integrazione tra occupazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e servizi all’impiego, in funzione della creazione di un sistema di servizi efficiente che sia in grado di massimizzare le opportunità di incontro tra domanda e offerta di lavoro, attraverso il rafforzamento dell’operatore pubblico e la creazione di sinergie tra pubblico e privato. È necessario, inoltre, rendere effettivo il diritto del cittadino, durante tutto l’arco della vita, all’accesso alla formazione in condizione di pari opportunità, per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro e la piena realizzazione delle potenzialità di ogni persona. Il tutto riconoscendo il capitale umano quale elemento primario per la costruzione dell’Abruzzo della conoscenza e per lo sviluppo sociale ed economico della comunità. Si punta, poi, allo sviluppo dell’eccellenza e dell’equità del sistema di istruzione e formazione professionale per favorire l’inserimento delle persone in condizione di svantaggio individuale e sociale e sulla valorizzazione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, riconoscendo la stessa come diritto-dovere fondamentale del lavoratore. Importante riconoscimento viene dato al ruolo del volontariato come strumento di solidarietà sociale e promozione dell’associazionismo nella pluralità delle sue forme di promozione umana, di impegno sociale e civile dei cittadini e delle famiglie, di convivenza solidale, di mutualità e di partecipazione alla vita della comunità locale. Per ciò che riguarda più strettamente le politiche del lavoro diventa centrale promuovere:

• misure di sostegno alle imprese che attuino azioni per l’incremento e il mantenimento dell’occupazione sul territorio regionale e nelle aree interne svantaggiate;

• politiche di contrasto al lavoro irregolare e di sostegno all’emersione;

• avvio di nuove attività imprenditoriali, in particolare, da parte di donne, giovani, soggetti svantaggiati e con disabilità;

• forme di tutela del lavoro rivolte in particolare alle fasce più deboli a rischio di esclusione dal mercato del lavoro;

• il sostegno dei processi di mobilità geografica dei lavoratori;

• la qualificazione delle competenze professionali dei lavoratori, per favorirne l’occupabilità, utile anche alla crescita, la competitività e la capacità d’innovazione delle imprese e del sistema economico produttivo e territoriale;

• l’incremento della conoscenza delle opportunità di inserimento e reinserimento professionale attraverso efficienti sistemi informativi mutuati dall’information technology;

• il supporto alla conciliazione dei tempi di lavoro, di famiglia, di vita e di cura;

• la promozione delle reti tra i sistemi della formazione, dell’istruzione, anche universitaria, e delle imprese;

• il supporto all’inserimento nel mondo del lavoro e all’integrazione sociale dei cittadini stranieri;

• un sistema integrato di interventi e servizi sociali per le persone, le famiglie e i nuclei di persone, al fine di garantire la qualità della vita, le pari opportunità, la non discriminazione e i diritti di cittadinanza, operando per prevenire, eliminare o ridurre gli ostacoli alla piena inclusione sociale derivante da condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociale e condizioni di non autonomia.

Come obiettivi non c’è che dire, non resta che aspettare, come al solito, la prova dei fatti. La prova del fuoco.

Per eventuali quesiti, pareri e approfondimenti:          fquarch@tin.it

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