CREDO la comunione dei santi

By Michele Seccia
Pubblicato il 4 Giugno 2015

Qual è il significato di questa affermazione del Credo? Alla “comunione dei santi – risponde il catechismo dei giovani – appartengono tutti gli uomini che hanno riposto in Cristo la loro speranza e che con il battesimo gli appartengono, che essi siano morti o che vivano ancora. Poiché noi siamo un corpo solo in Cristo, viviamo in una comunione che abbraccia il cielo e la terra” (YC 146).

Cari amici, se il pensiero va subito ai santi canonizzati, devo precisare che l’espressione riguarda anche tutti noi battezzati come fa san Paolo, nelle sue lettere (Rm 1,7a; 1Cor 1,2; Ef 1,1; Fil 1,1; Col 1,2), riferendosi a quanti sono già inseriti nel corpo di Cristo in virtù del battesimo.

Professando la fede nella comunione dei santi, la chiesa conferma quella singolare e intima relazione che fa dei battezzati un solo corpo, il cui capo è Cristo. L’essere in comunione con Dio, con il mistero della santissima Trinità, è un dono e una vocazione (1Cor 1,9; 2Cor 13,13; 1Gv 1,6) che si realizza per mezzo dei sacramenti e, in modo speciale con l’eucaristia. Nello stesso tempo non si tratta di una comunione tra Dio e la singola persona ma anche dei battezzati in comunione tra di loro, secondo la bella espressione dell’apostolo: partecipando dell’unico pane, formiamo un solo corpo (1Cor 10,16-18).

Per meglio comprendere questa verità di fede, ricordiamo anche quanto il vangelo secondo Giovanni, sicuramente con un linguaggio allusivo, ci riferisce della predicazione e l’insegnamento di Gesù con il verbo rimanere: di Dio nella creatura (voi in me e io in voi, Gv 15,4). È la fondamentale esperienza del credente che accoglie l’amore del Padre, il dono dello Spirito Santo, il suo corpo nell’eucaristia (1Gv 2,28; 3,6; 4,12).

Questa comunione, che si manifesta e si realizza nella chiesa, come unico corpo, di cui Cristo è il capo (Col 1,18; 12,12s), non è limitata al tempo dell’esistenza terrena poiché essa, iniziata con il battesimo, si dilata nell’eternità. La chiesa è più grande e più viva di ciò che noi pensiamo: in essa formiamo un solo corpo in Cristo in una comunione che abbraccia cielo e terra.

Affermando di credere nella comunione dei santi riconosciamo l’importanza di quei beni spirituali, come i sacramenti, la carità, il perdono: ognuno di essi ci unisce, ci incorpora ad Cristo e alimenta in noi una coscienza viva di appartenere ad un corpo dal quale attingiamo ogni bene e al quale offriamo il nostro essere nelle sue espressioni del bene e del male. San Paolo spiega concretamente questa appartenenza: quando un membro del corpo soffre è tutto il corpo che soffre! (1Cor 12.26-27). Ciò che il singolo compie o soffre in Cristo o per Cristo giova a tutti; allo stesso modo, però, ogni peccato macchia tutta la comunità. Così avviene per l’esperienza della condivisione dei beni, di cui ci parla il libro degli Atti degli apostoli (4,32) e dei doni dello Spirito Santo che devono essere messi a servizio per l’utilità comune (1Cor 12,7).

Maria entra a pieno titolo nella comunione dei santi e ha un ruolo preminente. In quanto madre di Cristo e madre nostra, ha un legame con Cristo e con noi: quando la invochiamo ci fa sperimentare il suo materno aiuto. Così come avvenne a Cana, per il primo dei segni operati da Gesù (Gv 2,1-12). Aiuto assicurato con la consegna fatta a Maria e a Giovanni prima che lui morisse sulla croce, con le parole: Donna, ecco tuo figlio! Figlio, ecco tua madre! (Gv 19,25-27). Un aiuto che non viene mai meno e sappiamo bene quanto il nostro caro san Gabriele abbia sperimentato la presenza e la protezione della Vergine santa nella sua breve vita.

Maria, madre e immagine della chiesa, manifesta il suo amore materno, raccogliendoci intorno a sé, come fece con gli apostoli nel cenacolo e come continua a fare oggi nella chiesa. Perciò Maria va da noi amata e onorata come madre di Gesù e madre nostra, visitata e onorata nei santuari a lei dedicati, in particolare con la recita del santo rosario, sintesi del vangelo.                                   misec@tiscali.it

Comments are closed.