AUMENTANO I FALLIMENTI

pianeta adozioni
By Marta Rossi
Pubblicato il 30 Giugno 2016

I punti cruciali sono i tempi di attesa e i costi troppo spesso insostenibili, con l’età media che aumenta, sia per i bambini che per le coppie. Anche i servizi sociali hanno meno fondi a disposizione e, di conseguenza, i fallimenti sono aumentati: è questa la fotografia del rapporto sullo stato delle adozioni in Emilia Romagna, numeri che seguono purtroppo il trend nazionale. I dati disponibili sono stati presi come riferimento anche dal Tribunale dei minori.

Il dossier ha raccolto i numeri e le storie di dieci anni di adozioni nazionali e internazionali, e i dati raccontano una flessione. Per quanto riguarda le adozioni dall’estero, rispetto al quadro internazionale nella regione la diminuzione delle adozioni è ancora più consistente, attestandosi al -35,7% tra il 2011 e il 2013. Una flessione confermata dai dati della Città metropolitana: erano 75 i bimbi arrivati nel 2004, calati a 49 nel 2010, scesi a 38 nel 2014. Nel capoluogo la situazione non è dissimile: nel 2010 erano 20 i bimbi adottati dall’estero, saliti a 32 nel 2011, un numero poi crollato tra il 2013 e il 2015, quando ne sono arrivati 12. In calo anche le adozioni nazionali. Nel 2013 sono stati poco oltre 1.000 i bambini adottati con sentenze dei Tribunali dei minori: 55 in Emilia Romagna dove il tasso di adozioni nazionali (7,7% per 100 mila minorenni) è inferiore alla media nazionale (pari a 9,9) e in calo di un punto rispetto al 2012. Solo a Bologna i minori italiani dati in adozione sono passati, secondo i numeri forniti dal Centro per le famiglie di via del Pratello, dai 10 del 2010 ai 3 del 2015.

“Sono tremila le famiglie adottive che si sono costituite in Emilia Romagna negli ultimi dieci anni, di cui circa 700 (23%) per adozione nazionale e 2.300 (77%) con adozione internazionale. Un paese intero, si potrebbe dire, di dimensioni ridotte ma ricco di significato, in quanto costituito prevalentemente da famiglie interculturali. Nell’ultimo triennio, l’età dei bambini al momento dell’adozione internazionale si concentra per lo più nella categoria che va dai 6 ai 10 anni (46%), a cui si aggiunge un 7% di bambini con più di 11 anni; il restante 47% circa ha un’età inferiore ai 5 anni”, ha scritto Elisabetta Gualmini,  vicepresidente e assessore al Welfare e alle Politiche abitative dell’Emilia Romagna introducendo il report. I dati confermano il trend di un progressivo invecchiamento di entrambi i coniugi al momento del conseguimento dell’idoneità all’adozione internazionale, che si attesta a un’età superiore ai 40 anni. Ciò avviene anche in Emilia-Romagna dove, nel 2012, è di oltre i 40 anni per quasi il 70% dei mariti e per quasi il 60% delle mogli. Considerato che l’autorizzazione all’ingresso in Italia del bambino avviene generalmente dopo 24-26 mesi, possiamo quindi stimare che, al momento dell’adozione, l’età media sia di oltre 44 anni per il padre e di quasi 43 per la madre.

“Sulle adozioni internazionali – spiega Gino Passarini, responsabile del Servizio politiche familiari della regione – sicuramente ha inciso la crisi economica che ha limitato le disponibilità delle famiglie. Ma c’è anche una lettura positiva: i bambini stranieri vengono adottati di più nel loro paese. I minori che arrivano qui invece sono sempre più quelli che chiamiamo special needs, ovvero malati oppure grandi”. “Ormai la media d’età dei minori che arrivano da fuori è di 6 anni – spiega Tiziana Giusberti, coordinatrice dell’équipe adozioni e affidi per la Psicologia dell’Ausl – il che vuole dire che arrivano anche ragazzini di 12-13 anni”. Un’età che spaventa gli aspiranti genitori. Tanto che in Emilia Romagna si è registrato un notevole calo negli accessi dei coniugi al primo colloquio informativo, quasi dimezzatisi dagli 834 del 2004 ai 465 del 2013. Solo a Bologna le coppie che hanno sospeso l’indagine psicosociale preadottiva sono state 42 nel 2014, più che raddoppiate rispetto al 2004.

Negli ultimi undici anni in Emilia Romagna sono state realizzate una media di 64 adozioni nazionali l’anno. Almeno fino al 2010 questo dato medio risulta meno oscillante di quello rilevato per le adozioni internazionali. Ciò vale sia per le sentenze di adozione nazionale pronunciate che per gli affidamenti pre-adottivi disposti dal Tribunale per i minorenni dell’Emilia Romagna (questi ultimi pari a circa 50 l’anno).

Negli ultimi 4 anni, però, la media regionale delle adozioni nazionali scende a quasi 56 l’anno, andandosi a riequilibrare con gli affidamenti che, nello stesso periodo, salgono a 55. “Occorre prestare grande attenzione alla delicatissima fase post-adozione – scrive ancora Elisabetta Gualmini – che gioca un ruolo assai importante nella prevenzione delle difficoltà che si acutizzano spesso durante l’età adolescenziale, mettendo a volte a rischio la tenuta dei legami familiari adottivi anche oltre i due anni di aiuto e sostegno previsti dalle attuali linee di indirizzo regionali in materia di adozione.

C’è poi un altro aspetto che merita attenzione e una approfondita riflessione. L’Italia è uno dei paesi occidentali dove si realizzano più adozioni internazionali ma, negli ultimi anni, e in modo sempre più accentuato, si è registrata una contrazione nel numero delle adozioni realizzate. Una tendenza che si è manifestata in maniera evidente anche in Emilia Romagna, con un calo del 35% degli aspiranti genitori adottivi negli ultimi tre anni”.

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