È TEMPO DI RISPOSTE E COMPORTAMENTI CONCRETI

By Rosario Trefiletti
Pubblicato il 31 Agosto 2022

Affrontiamo una tematica già presente nel nostro Paese ma che quest’anno ha raggiunto veri e propri livelli di gravità con conseguenze assai preoccupanti: la siccità. Ormai sappiamo che questa emergenza è figlia del trattamento che in questi anni abbiamo riservato al Pianeta. Si tratta, quindi, di intervenire presto e bene sul problema dell’emergenza idrica che sta affliggendo quasi tutte le regioni italiane, creando disagi immensi ai cittadini e danni economici smisurati all’agricoltura e all’economia di tutto il Paese. È necessario, innanzitutto, riprendere con grande impegno gli interventi strutturali finalizzati al contrasto del peggioramento climatico. Ma non sembra, però, vi sia piena consapevolezza su ciò. Le risposte appaiono tenue, ambigue e per certi versi anche negative. Al contrario, invece, c’è bisogno di un grande impegno per la salvaguardia del nostro Pianeta, maggiore consapevolezza soprattutto da chi ha responsabilità istituzionali e di governo.

Ecco, allora, che occorre agire su due fronti: quello istituzionale e strutturale e quello dei comportamenti dei singoli utilizzatori. Per quanto riguarda l’intervento istituzionale è fondamentale avviare un ciclo virtuoso di investimenti e di comportamenti che evitino situazioni di emergenza a fronte di prolungata carenza pluviale. Basta, quindi, intervenire esclusivamente sull’emergenza, occorre agire in maniera determinata sulla prevenzione e la programmazione. Innanzitutto è necessaria una seria e concreta politica di settore basata essenzialmente sui seguenti punti:

Modernizzazione delle infrastrutture

Necessitano forti investimenti sull’adduzione e trasporto dell’acqua che ha raggiunto il 40% di perdita con punte del 60% nel Mezzogiorno; sulla costruzione di nuovi invasi per le scorte necessarie ai periodi di carenza pluviale; massimizzare il ruolo dei depuratori delle acque reflue e la loro canalizzazione utile per vari usi.

Risparmio strutturale

Forti agevolazioni, investimenti e semplificazioni burocratiche per il risparmio energetico alternativo quali i tetti fotovoltaici per diminuire i carichi nelle centrali tradizionali e sviluppo dell’eolico anche a mare; Nuove tecniche e investimenti per irrigazione a goccia in agricoltura; Obbligatorietà nei vari insediamenti abitativi o nelle fasi di ristrutturazione delle doppie vasche di scarico nei wc e dei diffusori nella rubinetteria; Obbligo delle fotocellule di interruzione nei bagni pubblici; Installazione della rubinetteria nelle fontanelle pubbliche.

Per quanto invece riguarda i comportamenti dei singoli cittadini, ricordiamo qui di seguito i contributi che le persone possono dare per un corretto utilizzo del bene acqua.

Lavarsi i denti tenendo il rubinetto aperto fa sprecare circa 40 litri d’acqua. Consigliamo, allora, di utilizzare lo spazzolino inumidito col solo dentifricio e risciacquare soltanto alla fine;

per farsi la barba è sufficiente colmare il lavandino d’acqua, chiudendolo col tappo, e poi lasciarla scorrere terminata la rasatura;

dopo aver lavato frutta e verdura non buttate l’acqua; ad esempio può essere riutilizzata per annaffiare le piante;

la doccia è consigliata rispetto al bagno, è sicuramente più veloce e fa risparmiare fino a 100 litri d’acqua;

utilizzate lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, in questo modo si arriva a risparmiare fino a 11 mila litri di acqua ogni anno;

un rubinetto che gocciola può far sprecare fino a 4 mila litri d’acqua in un anno; un WC che perde può arrivare addirittura a consumare fino a 100 litri d’acqua al giorno;

applicare un frangiflutti al rubinetto riduce la fuoriuscita dell’acqua e può far risparmiare fino a 6 mila litri d’acqua all’anno per ogni famiglia.

Insomma, la “battaglia” contro il cambiamento climatico, gli investimenti per nuove tecnologie e lotta alle perdite e agli sprechi devono diventare i nostri “imperativi categorici”.

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