È “ORA” DI CUCINARE…

L’arte del riciclo del bravo artista teramano Giulio Di Marco
By Gino Consorti
Pubblicato il 30 Novembre 2021

Vecchie pentole e padelle trasformate in bellissimi orologi da muro con meccanismo a vista

Impara l’arte e mettila da parte. Un vecchio e saggio detto a cui Giulio Di Marco, apprezzato professore di Disci-pline pittoriche al Liceo Artistico di Teramo, ne ha aggiunto un altro, del tipo l’unica cosa che non possiamo riciclare è il tempo che perdiamo… Fresco di pensione, non senza rammarico visto l’amore e la passione che ha sempre messo nell’insegnamento, il bra-vo artista teramano ha deciso di dedicarsi all’arte del riciclo. Un riutilizzo creativo che vede protagoniste vecchie pentole trasformate in bellissimi orologi da muro.

“Tutto è nato osservando pentole e padelle che, ai primi segni di usura, venivano di volta in volta sostituite con delle nuove da mia moglie”. Perché buttarle, si è chiesto? Ecco allora l’idea di trasformarle in orologi da muro con relativo meccanismo a vista, rigorosamente disegnato. Il risultato finale è stupefacente. Bellissimi orologi da arredo, perfettamente funzionanti e con diverse varianti. Vediamo allora da vicino i vari passaggi di questo bellissimo oggetto di arredo. “ Come prima cosa – ci spiega il professor Di Marco – levigo le vecchie pentole fino a riportarle allo stato iniziale. Quindi, dopo averle lavate per bene faccio un buco al centro della pentola per poi verniciare il tutto con un colore acrilico bianco. Successivamente disegno un bozzetto, ispirandomi agli antichi orologi da tasca, che poi trasferisco su una mascherina trasparente adesiva. Con il taglierino incido le parti da colorare e rifilo il disegno al millimetro. Poi con l’aerografo (uno strumento utilizzato per spruzzare vernici nebulizzandole tramite aria compressa, ndr) lo coloro”. Siamo quasi alla fine, mancano gli ultimi due passaggi. “Fisso il tutto con una vernice trasparente, quella utilizzata per le auto e, una volta che si è asciugata, applico alla pentola il meccanismo dell’orologio che è pronto per essere appeso al muro”.

All’inizio accennavamo anche ad alcune varianti. La padella-orologio, infatti, è stata applicata anche su un supporto in legno, anch’esso riciclato, oppure montata su un cinturino, sempre disegnato, incredibilmente somigliante al cuoio e al metallo.

Al momento Giulio Di Marco ha realizzato una quindicina di orologi, tutti diversi. Questi e altri troveranno spazio in una mostra che l’artista ha in programma di realizzare. Magari insieme ad altre sue accattivanti creazioni, come ad esempio pietre o pezzi di legno recuperati sull’arenile con sopra disegnate lumache, coccinelle, farfalle e lucertole, oppure scorci di natura. Tutte realizzate in versione quasi tridimensionale attraverso la tecnica acrilica mista.

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