“Dove vado io la porta è sempre aperta”
Ho scritto questa lettera come ringraziamento a san Gabriele che mi è apparso in un sogno meraviglioso. Al solo ricordo mi tremano le mani e la voce. è stato quel sogno a farmi capire quanto grande e immensa possa essere la figura di questo santo e quanto i sogni siano veri.
Nel mio sogno, che risale al settembre 2017, giravo per la casa mentre facevo le mie faccende. A un tratto mi si avvicinò un giovane e lì per lì rimasi scossa perché non capivo da dove fosse entrato, ma la sua bellezza, i suoi modi educati mi lasciarono come paralizzata. Ricordo che indossava un abito lungo e nero e, guardandomi, mi chiese se avevo qualcosa da dargli.
Presa alla sprovvista, non riuscivo a pensare a niente che avrei potuto dargli e così gli domandai: “Ma cosa posso darti?”. Lui non disse niente, aspettava una risposta da me, io lo guardavo, ma non riuscivo a rispondergli niente, pensavo solo alla bellezza che aveva, poi gli chiesi: “Da dove sei entrato?”. “Dalla porta”, rispose. “La porta è chiusa!”, esclamai. Con gentilezza mi rispose: “Dove vado io la porta è sempre aperta”. A quel punto sparì. In quel momento arrivò mia figlia che mi chiese perché non avessi dato niente a quel giovane, visto che davo sempre qualcosa a tutti. “Era così bello che mi sono vergognata”, risposi. Allora corsi fuori per dargli qualcosa, ma non c’era più nessuno.
Questo sogno l’ho avuto in un periodo difficile della mia vita. Grazie a quel sogno, dopo aver girato tanti medici per i miei problemi, capii che dovevo fare l’intervento, grazie al quale ora cammino sulle mie gambe. In ringraziamento al santo, lo scorso giugno, ho organizzato un pellegrinaggio cui hanno partecipato tante persone dalla mia cittadina di Spoltore (PE). Grazie, san Gabriele, dalla tua devota Vincenzina.