DOVE IL VANGELO È VITA

IL VIAGGIO DEL PAPA IN MESSICO
By Gianni Di Santo
Pubblicato il 31 Gennaio 2016

Quello che avrà luogo dal 12 al 18 febbraio è il quarto pellegrinaggio di Francesco in America Latina. Tra i bisognosi per fare loro incontrare l’amore di Dio e la sua presenza di pace in questo mondo   L’America Latina e la misericordia sono la “terra promessa” per papa Francesco. Regno di una possibile speranza per l’uomo d’oggi. Ormai si è capito. I viaggi apostolici del pontefice argentino si radicano nell’abbraccio del popolo di Dio latino-americano, hanno quasi bisogno del contatto con esso. E la misericordia, questo Giubileo che già sta scompigliando il tradizionale lessico ecclesiale un po’ statico sulle parole “perdono e penitenza”, è la nave traghettatrice per l’approdo a nuove terre di missione. Dove il vangelo è vita, e solidarietà con chi soffre.

Così, il prossimo viaggio apostolico di papa Francesco in Messico che si terrà dal 12 al 18 febbraio 2016, sarà, oltre che un viaggio di tenerezza e speranza, anche il quarto pellegrinaggio in America Latina. Il Messico, dopo le cinque visite di Giovanni Paolo II e quella di Benedetto XVI, riceverà il terzo papa della sua storia, settimo viaggio di un pontefice nel paese. Alla giornalista Valentina Alazraki papa Francesco rilasciò un’intervista dove precisò di essere stato due volte in Messico. “Nel 70, nel quartiere antico, quello del santuario, quando sono stato a visitare il noviziato, la casa di formazione, perché mi avevano nominato maestro dei novizi. La seconda volta quando San Giovanni Paolo II promulgò l’Ecclesia in America”.

Il programma del viaggio è già definito nei minimi particolari. Francesco atterrerà a Città del Messico il 12 febbraio. Il giorno dopo ci sarà la cerimonia di benvenuto, la visita di cortesia al presidente della Repubblica, l’incontro con le autorità, con la società civile e con il corpo diplomatico. Sempre in mattinata, l’incontro con i vescovi del Messico e nel pomeriggio la santa messa nella basilica di Guadalupe. Domenica 14, dopo il trasferimento in elicottero a Ecatepec, si terrà la santa messa nell’area del centro studi, poi il trasferimento in elicottero a Città del Messico per la visita all’ospedale pediatrico Federico Gómez e l’incontro con il mondo della cultura. La mattina di lunedì 15 ci sarà uno dei punti fondamentali del viaggio stesso: l’arrivo a San Cristóbal de Las Casas per la santa messa con le comunità indigene del Chiapas. Dopo il pranzo con rappresentanti di indigeni si terrà la visita alla cattedrale di San Cristóbal. Presso lo stadio Víctor Manuel Reyna di Tuxtla Gutiérrez si terrà invece l’incontro con le famiglie. In serata il rientro a Città del Messico. Il 16 febbraio Francesco raggiungerà in aereo Morelia per la santa messa con sacerdoti, religiose, religiosi, consacrati e seminaristi. visiterà la cattedrale e incontrerà i giovani nello stadio José María Morelos y Pavón. Quindi il rientro a Città del Messico. Infine, mercoledì 17 febbraio, il papa partirà per Ciudad Juárez e si recherà al penitenziario locale per una visita ai detenuti. Poi incontrerà presso il Colegio de Bachilleres dello stato di Chihuahua i rappresentati del mondo del lavoro. Nel pomeriggio la santa messa nell’area fieristica di Ciudad Juárez.

Francesco porterà in Messico la misericordia e un Dio che accoglie. Non è un caso che il motto scelto per l’evento è Papa Francesco: Missionario della misericordia e della pace. In particolare – spiega il sito ufficiale dell’evento www.papafranciscoenmexico.org – sta a significare che “Francesco va incontro a tutti, come missionario della misericordia soprattutto tra i bisognosi, per fare loro incontrare l’amore di Dio e la sua presenza di pace in questo mondo”. Significative in questo senso le tappe della visita, dal Chiapas, dove il papa incontrerà i più poveri, a Morelia, dove sarà vicino a quelli che “subiscono violenza”, a Ciudad Juárez, dove incontrerà chi è “costretto ad abbandonare la propria casa” e infine la basilica di Guadalupe, dove porterà “la consolazione di Cristo, espressione dell’amore del padre, e di sua madre, che intercede per noi ed è esempio di discepolato missionario che sa accogliere tutti sotto il suo mantello”.

Il logo del viaggio apostolico presenta al centro la sagoma di Francesco che si unisce, nella parte inferiore, ai contorni geografici del Messico ed è affiancata, sulla destra, dalla sagoma della Madonna di Guadalupe con il suo manto stellato. Il tutto sotto la Croce che sormonta la porta del santuario di Nostra Signora di Guadalupe e sopra la scritta Messico 2016 accompagnata dal motto. I colori rosso e verde su uno sfondo bianco sono quelli della bandiera messicana, ai quali si aggiunge il giallo delle stelle disegnate sul mantello della Madonna, la tilma, che richiama la costellazione della volta celeste corrispondente al giorno della sua apparizione a Juan Diego, il 12 dicembre 1531.

I vescovi del Messico scrivono che il viaggio apostolico “ci confermerà nella fede, nella speranza e nella carità e aiuterà la chiesa a continuare la missione permanente, incoraggerà i credenti e non credenti a impegnarsi nella costruzione di un Messico giusto, solidale, riconciliato e pacifico”.

Giustizia, solidarietà, riconciliazione e pace: i termini della nuova alleanza tra Dio e gli uomini. Lontani migliaia di chilometri da un’Europa cristiana e secolarizzata che pare aver perso la via delle nuove beatitudini.

Il cristianesimo riparte da qui, dall’America Latina.

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