DONARSI SENZA LIMITI

Siamo genitori sfortunati perché il nostro secondo figlio e un bambino down e ci siamo subito rifiutati di accettarlo ma ce lo siamo tenuto perché siamo molto devoti di san Gabriele. Padre, ci dia una parola di conforto e delle motivazioni per poter vivere al meglio questa situazione. La ringraziamo di cuore.  Una giovane coppia

La nascita di un figlio con handicap è una delle prove più impegnative per una famiglia. È un dolore forte che penetra fino in fondo ai cuori e può minare la convivenza per sempre. Sono comprensibili, quindi, la delusione, i tanti perché che tormentano l’animo insieme alla convinzione che niente più vale la pena.

Se però, sostenuti dall’amore reciproco, i genitori si riavranno, aiutandosi a vicenda, dalla sofferenza e dalla delusione, sentiranno scaturire dall’amarezza un amore e una generosità senza misura.

È questa la testimonianza offerta da tante famiglie che hanno avuto la vita cambiata dall’handicap! È opportuno, quindi, lasciarsi sostenere dall’amore e dal calore della solidarietà che può esserci offerta dall’amicizia di persone che ci stanno vicine e che come noi soffrono la medesima situazione. Il passo dell’accettazione del dolore non è semplice e non si fa a comando.

L’effetto è quello di accendere la luce sulla verità dell’esistenza e superare la tentazione di nascondersi considerando il figlio svantaggiato una vergogna. Detta sensazione sgorga da una visione della vita legata all’efficienza, all’emozione del piacere e all’affermazione di sé. Amare una persona vuol dire accoglierla così com’è, senza condizioni, in una razionalità che non deve avere mai fine. Questo vale anche per un figlio.

Queste semplici considerazioni ci dimostrano quanto poco cristiana sia la nostra società che ha pochi valori ma solo prodotti da vendere, che emargina chi non corrisponde ai parametri della sua normalità e pone infiniti ostacoli all’accoglienza del diverso.

Coraggio, cari giovani sposi, col tempo capirete quanti miracoli fa l’amore e quante consolazioni avrete dall’avere accettato di donarvi senza limiti.