Poeta dialettale (Tocco da Casauria 1810-1883). È stato un singolare personaggio del Risorgimento. Il padre lo portò a Roma, dove di giorno faceva il calzolaio e la notte frequentava un teatrino posto in piazza Navona dove, come vezzo, aveva di recitare a mente l’opera del Metastasio. Imparò a leggere e scrivere all’età di 17 anni quando tornò a Tocco da Casauria. Poi la sua grande passione. Cominciò a comporre versi. La leggenda narra che li scrivesse sulle suole delle scarpe segno questo di una certa invidia da parte della gente “per bene” nel vedere un umile calzolaio imporsi nel mondo della cultura. Domenico Stromei fece di più. I versi estemporanei non erano graditi dal potere borbonico. Il finale è a pennello per chi rifiutò sempre di stare dalla parte dei più forti. Morì poverissimo.
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