Spesso, padre, leggo sui giornali o sui siti internet espressioni come “coscienza morale, obiezione di coscienza, libertà religiosa”. Sono senz’altro espressioni importanti, ma spesso di esse ci sfugge la differenza. Può farmi capire lo specifico di ogni espressione? Grazie di cuore. un professionista
Oggi più che mai siamo convinti che la dignità è il requisito più importante per ogni persona. Essa, però, esige che ogni persona nel privato e nel pubblico agisca con piena libertà e consapevolezza e non costretta da pressioni interne ed esterne. L’espressione “coscienza morale” racconta della capacità che ogni persona ha di distinguere il bene dal male. Capacità innata, ma necessitante di continua verifica per costatarne la corrispondenza con il bene oggettivo, che è al di là di ogni singola persona. Ciò vuol dire che la coscienza morale non è creatrice della verità, ma continuamente la cerca con tutti i mezzi che ha a sua disposizione.
L’espressione “obiezione di coscienza” è utilizzata in ambito politico e significa che la persona ha il diritto e il dovere di opporsi sia all’elaborazione che all’obbedienza di leggi ingiuste, che sono tali perché in contraddizione con i valori e i diritti umani, come il diritto alla vita sia iniziale che in fase terminale. L’uso più comune è riservato a coloro che si rifiutano di fare servizio militare.
L’espressione “libertà religiosa” riguarda la sfera e l’opzione religiosa, cioè la libertà di praticare la religione di propria scelta. Questo non vuol dire che le religioni sono tutte uguali, ma che la persona ha il diritto di liberamente aderire ad una forma religiosa, di praticare liberamente una religione senza alcun limite, né costrizione. Nessuno, assolutamente nessuno può violare queste prerogative dell’uomo. Esse sono doni che l’uomo ha ricevuto da Dio e nessuno può arrogarsi il diritto di negarli, coartarli o impedirli. La storia, purtroppo, è piena di eventi e personaggi che hanno negato e negano con la violenza questi fondamentali diritti umani riducendo l’uomo a puro oggetto. Il compito di chi governa è quello di garantire prima di tutto che ciò non succeda mai più.