A gennaio 2018 è entrata in vigore la normativa che cambia il mondo dei servizi finanziari e che forse, ancora più importante, apre le porte a nuovi soggetti come le Fintech (generalmente nuove imprese che erogano servizi finanziari attraverso le più avanzate tecnologie ICT). Con la direttiva della Payment Services Directive 2 (PSD2), che sarà completamente attuata nei prossimi mesi, l’Unione Europea ha espresso le sue indicazioni sui pagamenti elettronici. In pratica, i clienti delle banche potranno autorizzare alcuni fornitori di Servizi finanziari ad accedere ai conti correnti. E come si può intuire l’impatto sulle banche tradizionali sarà molto forte mettendo in risalto la necessità di adeguarsi per non rimanere al palo.
Entriamo allora nel dettaglio di questa evoluzione-rivoluzione cercando di evidenziare gli aspetti salienti.
Che cosa è la payment services directive – PSD2?
È la direttiva europea 2015/2366 sui servizi di pagamento nel mercato interno entrata in vigore il 13 gennaio 2016 (abrogando la Direttiva 2007/64/CE – PSD) e recepita dal Par-lamento italiano l’11 dicembre 2017. L’attuazione è già avvenuta nel gennaio 2018, sarà completata il 14 settembre di quest’anno.
Quali sono gli obiettivi della PSD2?
Le principali finalità della Direttiva sono contrastare le frodi e accrescere la fiducia dei consumatori nei pagamenti digitali modernizzando il quadro normativo che regola i servizi digitali innovativi. Questo servizio di pagamento favorisce l’aumento della competitività, incoraggiando lo sviluppo di nuovi prodotti e l’apertura del mercato a soggetti non bancari.
A chi si rivolge?
La PSD2 si rivolge a tutti i fornitori di servizi di pagamento: banche, assicurazioni e c.d. Terze parti (Third Party Providers -TPP) ovvero prestatori di servizi di pagamento diversi da quelli presso i quali sono radicati i conti degli utenti. Per garantire trasparenza e sicurezza a banche e clienti le Terze parti dovranno essere registrate, autorizzate e regolamentate a livello dell’Unione Europea.
Quali sono i servizi interessati?
Rientrano nell’ambito di applicazione della normativa le operazioni effettuate tramite: canali remoti (ad esempio bonifici, ricariche telefoniche); carte di credito, di debito e prepagate e POS. Mentre non ha invece impatti sugli incassi domestici (MAV, bollettini bancari, Ri.Ba.) in quanto già regolati dalla PSD1.