CREARE CERTE PERSONE…? COME PUò DIO
Sono restata profondamente colpita, credo come tanti, dall’assurdo suicidio-omicidio che ha avuto come protagonista recentemente il pilota tedesco dell’Airbus della GermanWings. Vorrei che un religioso mi spiegasse come sia possibile definire essere umano un soggetto del genere… Forse lei mi risponderà che avrei dovuto indirizzare la mia domanda a uno psichiatra, ma è da lei che voglio una risposta. Come può essere che un mondo così meraviglioso e perfetto creato dalla mano di Dio possa annoverare simili “animali”? Ovviamente mi riferisco a quanti, oltre al pilota tedesco, quotidianamente disseminano il pianeta di morte e violenza. La magnanimità di Dio perdonerà anche queste persone? Chi lo spiegherà ai famigliari delle tante vittime che Dio nel suo mondo contempla anche gente del genere? Lungi da me dall’essere blasfema, però dinanzi a simili vicende qualche interrogativo mi sembra pur lecito… Soprattutto provando per un solo momento a immedesimarsi, ad esempio, in una mamma e in un papà che con grande gioia avevano accolto la notizia del viaggio di studio del loro figlio 15enne… Credo che nessuno, ma proprio nessuno, debba neanche permettersi di chiedere loro pietà per quanto compiuto da quell’assassino. Come pensa, padre, che la fede possa aiutare quelle famiglie dinanzi a un simile scempio? Marta 1990
Tempo fa ho visto il film Hannah Arend che riportava il processo a Eichmann, accusato di avere partecipato all’Olocausto. Una storia vera che ha riproposto la riflessione su “la banalità del male”. Lì un burocrate ligio al dovere che organizzava i treni della morte senza preoccuparsi della stazione di arrivo. Qui, dicono, un malato di mente non preso sul serio, oppure non scoperto per il rispetto della privacy (!).
Ho letto ancora in questi giorni che un pilota polacco aveva ipotizzato qualcosa di simile a quanto è accaduto per quella super sicura porta della cabina che si apriva solo dall’interno. Tutto super organizzato, super tecnico, tutto super professionale… ma la mente dell’uomo sfugge a ogni diagnosi. Gli psichiatri parlano dell’abisso dell’ inconscio. Noi cristiani aggiungiamo la dimensione del male che consuma il cuore dell’uomo. Sorge come un piccolo desiderio, una voglia di rivincita che, se non individuato, cresce fino ad occupare cuore, mente e volontà. L’uomo può fare cose spaventose per una infinità di motivi: politici, religiosi, razziali, ideologici o per nessun motivo, così per impulso, ieri come oggi. Si perfeziona solo la tecnica. La differenza tra la clava e un missile è solo questione di tecnica. Diceva il grande Quasimodo:
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo.
Si perde così la dimensione propria dell’uomo che definiamo come “umanità” ed emerge l’altra, quella distruttiva, che è molto più che animalesca, è veramente diabolica, ed è il grande potere alla portata di chiunque vuole costruirsi monumenti di morte.
Dio perdonerà? Sinceramente lo spero come il recupero, fuori tempo, di quell’umanità persa nel tempo e recuperata in una nuova dimensione in cui non ci si porta appresso la malvagità antica. Ma qui ci vuole proprio un Dio che faccia nuove tutte le cose. E lo possiamo immaginare e sperare oltre ogni immaginazione e speranza perché Cristo è risorto.
In certe situazioni bisogna tacere di fronte al mistero e fidarsi di Dio, comunque. Diversamente non saprei cosa dire né cosa fare, l’orrore mi sovrasterebbe.