COSA SIGNIFICA CRESCERE?
Da più parti, scuola, chiesa, famiglia, eccetera, mi arriva il solito invito a “crescere”. Siccome si tratta di un “ritornello” quasi quotidiano vorrei qualcuno che mi spiegasse bene cosa dovrei fare per crescere visto che ho 21 anni. Grazie. Monica
Non so chi te lo dice e perché. Crescere, intendo comportarsi secondo le attese sociali di un determinato ambiente, oggi varia da ambiente a ambiente e … dai soldi. Chi è ricco spesso si comporta come un bambino che vuole e può soddisfare i propri capricci. Chi non può spesso rosica. Perché per molti la vita rimane legata al mondo dei bisogni primari e magari a quelli indotti da una società che, sempre più per meno persone, rimane consumistica. Scoprire che l’unica marca di auto in attivo è la Ferrari ci dice qualcosa che va oltre la validità della vettura, della tecnica e del made in Italy. Un insegnante di scuola mi confidava che l’ideale di certi/e 17enni rimangono le famose tre s (soldi, sesso, successo). E su questo punto tanti adulti, politici, imprenditori, calciatori eccetera, ci donano una variegata ed esemplare esposizione. Questo è crescere? C’è poi chi porta avanti un comportamento un po’ schizoide perché distingue tra vita professionale e vita privata: la prima deve essere ligia alle regole, la seconda come gli pare, senza riferimenti valoriali. È questo crescere? C’è ancora chi dice che non siamo responsabili perché è la società che ci fa diventare tossici, ladri, disonesti, disadattati… siamo tutti vittime! Si può crescere così? La persona adulta è quella che sa amare e lavorare, diceva, se ricordo bene, Freud. Ma forse non basta anche se è necessario. Perché amare e lavorare vanno messi in un quadro di valori che rendono la vita bella, aperta agli altri e a Dio. Ti cito due passi dell’apostolo san Paolo che scriveva così ai primi cristiani che si ponevano, più o meno, le tue domande. “Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato… affinché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell’errore. Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo”. C’entra qualcosa questo col crescere?