Sono passati tanti anni da quel 1892 quando il tentativo di portare le spoglie mortali di quel giovane studente passionista morto di tisi trent’anni prima, lontano dal conventino passionista di Isola del Gran Sasso, fallì miseramente per l’opposizione decisa delle popolazioni dei dintorni. Non erano bastati 30 anni di silenzio né l’allontanamento dei religiosi dal loro convento per far tacere la voce della santità che stava per manifestarsi attraverso grazie e miracoli e con il riconoscimento ufficiale della chiesa. San Gabriele, silenzioso per trent’anni nel buio del sepolcro ricavato nella cripta della chiesa, dopo la sua esumazione iniziò un dialogo costante con i tanti suoi devoti che si sentivano compresi e aiutati. I biografi parlano di diversi prodigi avvenuti in quel lontano 1892, fra i quali il più clamoroso fu la guarigione istantanea della giovane Maria Mazzarelli di Isola del Gran Sasso, di cui furono testimoni tutti gli abitanti del paese. Esplose così la popolarità e cominciarono i pellegrinaggi favoriti da prodigi di fede, miracoli, canti, preghiere, confessioni e conversioni.
I passionisti ritornarono nel loro convento nel 1894 e si accorsero subito che quel loro giovane confratello avrebbe attirato intorno a sé folle innumerevoli di devoti. Si cominciò subito ad ampliare la chiesa che, quasi del tutto rinnovata, fu consacrata qualche giorno prima della beatificazione avvenuta nel 1908. Dopo la canonizzazione avvenuta nel 1920 i pellegrinaggi alla tomba del santo aumentarono così tanto che anche quella chiesa risultava del tutto insufficiente con grande disagio dei tanti devoti che accorrevano da ogni dove. Si andò avanti però fino al 1970 quando si dovette provvedere alla costruzione di un nuovo, grande santuario. I lavori si sono protratti per molti anni. Nel 1985 fu inaugurata la cripta dal papa san Giovanni Paolo II e ora si è giunti alla consacrazione ed inaugurazione dell’intero nuovo santuario.
Una cosa veramente straordinaria consiste nel fatto che dal 1892 a oggi si è assistito a un crescendo di pellegrini, senza alcuna interruzione. In questi ultimi anni poi, grazie anche ai moderni mezzi di comunicazione e all’autostrada che collega il santuario a Roma e alle città della costa adriatica, il numero dei pellegrini ha raggiunto proporzioni tali da sorprendere chiunque. Il processo di secolarizzazione e il consumismo che hanno un po’ svuotato le chiese, non hanno ridotto affatto il numero dei fedeli che affollano il santuario in tutti i periodi dell’anno e in tutti i giorni della settimana.
È mutato anche il tipo di devozione, non più caratterizzata da gesti e scene emotive. Ora si assiste a una religiosità più composta e contenuta, fatta di evangelizzazione e sacramentalizzazione. Intorno all’urna del santo si vedono sempre più persone in profonda riflessione e preghiera personale. Anche schiere di giovani hanno le loro giornate e i loro momenti ove esprimere una fede gioiosa e talvolta anche chiassosa ma sempre in sintonia con il loro patrono: il santo dei giovani.
Giornate speciali sono vissute con la festa annuale del pellegrino, la Tendopoli e la festa dei giovani, la festa dei motociclisti, i cento giorni dagli esami per gli studenti, il raduno dell’Unitalsi, degli Alpini, dell’Anmil, Unmil, confraternite, cori polifonici, gruppi di padre Pio e con tanti altri straordinari eventi. Tanti sono i momenti di fede che si vivono al santuario ma al primo posto c’è il contatto personale e intimo tra il devoto e il suo santo protettore. San Gabriele incoraggia tutti ad accogliere il Signore nella propria vita e a fare passi importanti per vivere la fede non a livello superficiale ma con intensità. L’Eco di san Gabriele, una rivista agile, moderna e formativa, contribuisce a mantenere viva la devozione al santo attraverso un contatto mensile tra il santuario e i tanti devoti sparsi nel mondo.
Occorre poi anche sottolineare che il santuario in tutti questi anni è vissuto e si è sviluppato insieme e grazie ai devoti di san Gabriele. La chiesetta del conventino fondato da san Francesco fu ampliata e abbellita perché il numero crescente dei devoti del santo lo esigeva ma anche perché tanti hanno contribuito affinché il tutto si concretizzasse.
Il nuovo grande santuario iniziato nel 1970 e giunto ormai al completamento ha avuto nei devoti di san Gabriele generosi sostenitori. Ogni tassello del santuario dovrebbe portare inciso il nome di un donatore perché in tantissimi, sia dall’Italia che dall’estero, hanno contribuito con una loro donazione. Sia l’antico che il nuovo santuario sono stati realizzati, abbelliti e impreziositi grazie alla generosità di tanti. Con l’inaugurazione e la consacrazione del nuovo santuario (servizio speciale pp.18-21) non dovrà spegnersi la spinta per la realizzazione di nuove realtà. Tanto si potrà ancora fare per onorare il nostro santo. Intorno al suo grandioso santuario potranno essere realizzate in seguito anche forme permanenti di solidarietà ove tanti devoti potranno essere spronati a esprimere la loro fede e la loro testimonianza cristiana con gesti concreti di solidarietà e amore con forme di volontariato. Inoltre un ulteriore sviluppo dovrà averlo il Centro di pastorale giovanile e vocazionale dove tanti giovani potranno incontrarsi per orientare la propria vita alla luce del giovane santo.
In questo modo, attraverso la devozione, la conversione e l’impegno cristiano si potrà rendere sempre di più il nostro santuario un luogo ove si sperimenta la presenza del Signore e dove san Gabriele ci indica la strada migliore da seguire per essere sempre più degni dell’immenso amore di Dio.
*superiore passionisti area centro-adriatica