COME UN MARINAIO

Per la verità, in questo breve saggio di reminiscenza scolastica, di flutti e naviganti non si vede l’ombra. E “il marinaio” in questione? Mirabile condottiero, politico di talento, abile oratore e fine scrittore. Della sua stessa intelligenza e del suo charme, sulla faccia della Terra da duemila anni in qua, nessun altro all’orizzonte… Non può che trattarsi di Caio Giulio Cesare, imponente figura civico-letteraria del mondo occidentale e non solo, per le conseguenze della sua opera che si proiettano al di là del limiti geografici e storici dello stato romano.

Ma oltre al Rubicone, ai Galli, al triumvirato, a Cleopatra, a Bruto, c’era di più… Personaggio di eccezionale cultura, sensibilissimo all’arte, filantropo e autore di trattati teorici, tra i quali De analogia, in cui, seguendo le concezioni degli alessandrini, in un frammento superstite affermava la necessità di servirsi di una lingua pura e consolidata dalla tradizione con le seguenti parole: “Bisogna evitare un vocabolo strano o in disuso come un marinaio evita lo scoglio”. (dal prologo)