CLIMA ELETTORALE

By Nicola Guiso
Pubblicato il 1 Febbraio 2019


Marcello Pera, già presidente del Senato, e da papa Ratzinger, più volte, apprezzato interlocutore anche sui fondamenti religiosi e culturali dell’Europa, ha detto che “le prossime elezioni europee sono le prime vere elezioni politiche dell’Unione; e chi vince avrà veri poteri”. È un giudizio che spiega gli atteggiamenti dei partiti, sempre più ispirati dalla propaganda anziché dal realismo, che, per esempio, richiederebbe la massima attenzione alla caduta della produzione industriale. Un primato alla propaganda dato anche dal M5S e dalla Lega, che stanno passando dal confronto allo scontro sui migranti, su punti del decreto “sicurezza”, sulla perforazione di pozzi petroliferi nel mare Ionio, sulla Tav Torino-Lione (con il M5S dichiaratamente contro, in particolare con Grillo e Di Battista, e la Lega che ha invece partecipato a Torino a una nuova grande manifestazione a favore) e sulle grandi opere. Scelta dei due partiti di governo, oltretutto, che rischia di creare problemi nel varo dei 135 decreti necessari all’attuazione della legge di Bilancio. Provvedimento approvato in tempi, e soprattutto con procedure inusuali, richiamati dal capo dello stato nel messaggio di capodanno con parole che mantengono intatta la loro attualità. Ha detto infatti Mattarella: “Ieri sera ho promulgato la legge di Bilancio in termini utili a evitare l’esercizio provvisorio, anche se approvata dal Parlamento soltanto da poche ore”. Ricordato il valore dell’atto per la nostra posizione in Europa ha aggiunto: “La grande compressione dell’esame parlamentare, e la mancanza di un opportuno confronto con i corpi sociali, richiedono adesso una attenta verifica del provvedimento. Mi auguro – vivamente – che il parlamento, il governo, i gruppi politici trovino il modo di discutere costruttivamente su quanto è avvenuto; e assicurino per il futuro condizioni adeguate di esame e di confronto”.

Alle parole del capo dello stato sul mancato confronto della maggioranza parlamentare con i corpi sociali ha fatto riferimento in una intervista la segretaria generale della Cisl Anna Maria Furlan, affermando che i sindacati avevano chiesto al presidente Conte “una manovra in grado di mettere al centro la crescita e di puntare sugli investimenti”, ma che dopo una promessa il governo è andato “nella direzione opposta”. Tra l’altro, contrastando “le grandi opere che creano una infinità di posti di lavoro”, e utilizzando “ancora una volta come un bancomat la non rivalutazione o la rivalutazione solo parziale delle pensioni”. Detto che nella legge vi sono anche “piccoli segnali positivi, quali la proroga degli ammortizzatori sociali, e la ‘quota cento’ quale possibilità data ai lavoratori”, la Furlan ha concluso annunciando una manifestazione dei sindacati a fine gennaio, auspicando “che il governo apra un confronto serrato, perché in particolare su temi quali crescita, fisco, lavoro e Mezzogiorno non possiamo più accettare silenzi”.

Di grande significato infine i riferimenti insistiti in campo cattolico al valore e attualità dell’impegno politico. Dal richiamo di papa Francesco – che inoltre non perde occasione per chiedere il massimo di solidarietà agli emigranti, gli ultimi degli ultimi – la sua sottolineatura dell’affermazione di Paolo VI della “politica come la forma più alta di carità”, e l’accorata avvertenza dei pericoli per l’Europa e il mondo “del riapparire di tensioni populistiche e nazionalistiche”; al giudizio del cardinale Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana , per il quale “l’impegno dei cattolici in politica è fondamentale del loro essere cristiani”. Affermazioni che però, a mio giudizio, non devono essere interpretate quali sollecitazioni alla creazione di nuovi partiti “di ispirazione cristiana”, bensì inviti pressanti a dare contenuti sempre più moralmente e spiritualmente alti e concreti all’affermazione di san Giovanni Battista Montini ricordata da papa Francesco. Mentre credo che assuma valore e urgenza la scelta dei modi per dare il massimo di autorevolezza all’impegno dei cattolici – conosciuti e operanti quali tali – in politica e nelle istituzioni.  Unanime, infine, l’apprezzamento delle forze politiche per la cattura in Bolivia del terrorista rosso Battisti.

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