CHE SENSO DARE AL PECCATO ORIGINALE?  

By Carlo Baldini
Pubblicato il 1 Gennaio 2020

Abbiamo da poco festeggiato la solennità dell’Immacolata concezione e per l’occasione il parroco ci ha ricordato nella catechesi che la Madonna è stata concepita senza il peccato originale. Le chiedo, padre, che senso dare a detto peccato? Anche perché nella comunità cristiana si fa tanta confusione. La ringrazio di cuore.                                                                        Sauro (Pescara)

 L’espressione “peccato originale” non si trova nella Bibbia, ma risale a sant’Agostino (354-430) che ne ha coniato l’espressione e sviluppato il concetto.

La riflessione teologica, ma soprattutto la catechesi, presenta il concetto di peccato originale con la conseguente ricaduta sulla persona che viene al mondo, seguendo un percorso che può essere riassunto nei seguenti punti: il dato di esperienza, l’interpretazione della fede e il riferimento a Cristo.

Per quanto attiene il tema dell’esperienza personale cito un brano del Concilio Vaticano II (1962-1965): “L’uomo, se guarda dentro al suo cuore, si scopre inclinato anche al male e immerso in tante miserie, che non possono certo derivare dal Creatore, che è buono” (GS n. 13). L’idea che viene sviluppata è che il male esiste, riguarda tutti e non dipende solo dalla nostra scelta, bensì ci precede, è un’inclinazione che ci troviamo dentro. Poiché la responsabilità del male non può essere attribuita a Dio che è amore, si risale all’origine dell’umanità trovandovi un abuso della libertà da parte dell’uomo che ha compromesso il progetto originale, cioè lo “stato di giustizia”.

La situazione conflittuale presente nel cuore dell’uomo va, quindi, spiegata andando a ritroso della catena, giungendo al confronto tra la prima generazione umana e il progetto divino.

Si tratta, in altre parole, di una situazione universale di non salvezza, che tocca tutti gli uomini, prima della propria e personale decisione quale si realizza nei peccati personali. Detta situazione spiega quella condizione dalla quale nessuno è esente, cioè il bisogno assoluto di salvezza. A questo punto diventa primario non la situazione di peccato del genere umano, bensì il valore e l’importanza della redenzione operata da Cristo.

 

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