CHE GIOIE SINNER E CAPUTO

By Fabrizio Cerri
Pubblicato il 28 Ottobre 2020

Da una parte Jannik Sinner. Dall’altra Francesco Caputo. Sono loro gli eroi eponimi che abbiamo individuato per decrittare lo sport italiano di novembre. Sinner è un tennista, un giovane tennista, italiano dell’Alto Adige, che ha bypassato il ristretto mondo degli “addetti ai lavori” per entrare nel novero delle prospettive concrete: questo almeno è quanto ci si augura dopo aver visto con quale cipiglio ha tenuto testa nientemeno che a Rafa Nadal, uno dei grandi del tennis d’oggi. Caputo è invece un calciatore che quasi sul viale del tramonto (33 anni per il calcio sono spesso più d’un viale del tramonto…) ha deciso di scrivere – o forse, e meglio, di riscrivere – la sua biografia, fino ad oggi invero scarna di citazioni degne di particolare memoria. In realtà, convocato quasi a sorpresa, l’attaccante, di proprietà del Sassuolo (ed anche questo ci dice che il calcio italiano merita attenzioni da riservare non solo alle squadre cosiddette grandi, alle cosiddette metropolitane), ha iniziato nel migliore dei modi la sua avventura con la maglia azzurra, come ha raccontato ai microfoni di Rai Sport: “Esordire con gol dopo un percorso lunghissimo è il massimo. Sono contentissimo di quello che ho fatto e cercherò di continuare su questa strada. Penso che ognuno di noi abbia il proprio percorso. Forse in passato non sono riuscito ad esprimermi al massimo ma ho sempre provato a dare il meglio, poi da quando mi sono staccato dal Bari, di cui sono sempre stato grande tifoso, ho sempre fatto meglio. Ora abbiamo davanti una stagione lunghissima: devo fare bene in campionato, poi proverò a mettere in difficoltà il mister. Ci proverò fino all’ultimo, e poi mai dire mai”. A proposito di età, c’è da aggiungere che Caputo è l’attaccante più longevo ad aver esordito nella storia della Nazionale, secondo giocatore più “anziano” dopo Emiliano Moretti (33 anni e 5 mesi). Altra notazione: l’attaccante del Sassuolo è l’89° giocatore nella storia della Nazionale ad aver segnato almeno un gol al debutto, e per questo s’è inserito in quel club tutto esclusivo formato da campioni di diverse epoche come Meazza, Piola, Amadei, Chinaglia, Ancelotti, Vieri e De Rossi. È proprio il caso di dire scusate se è poco…

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