CALOROSA ACCOGLIENZA AL SANTO DEI GIOVANI

L’URNA DI SAN GABRIELE A MONTORIO AL VOMANO
By Vincenzo Fabri
Pubblicato il 2 Giugno 2014

Fiori, fiori, e ancora fiori. Nei cestini ricolmi e poi negli eleganti bouquet-preghiera disseminati lungo le vie. E, per finire, in una gigantesca infiorata con l’immagine di san Gabriele, realizzata magistralmente dagli infioratori di Torricella Sicura (Te). E ancora palloncini, striscioni, bandierine, cappellini verde-speranza indossati dagli scatenati bimbetti della scuola dell’infanzia. Montorio al Vomano (ma anche le frazioni di Colledonico, Faiano e Leognano, dove l’urna ha fatto brevi soste) ha avvolto san Gabriele nel profumo dei fiori e nell’entusiasmo incontenibile delle centinaia di bimbi. Un’accoglienza davvero affettuosa. Più di un migliaio di pellegrini ha partecipato all’arrivo dell’urna del santo a Montorio, l’8 maggio scorso, in occasione del cinquantesimo di presenza in città delle suore passioniste che gestiscono un’apprezzata scuola dell’infanzia.

Dopo il saluto del parroco Nicola Iobbi, del rettore del santuario Natale Panetta e del rappresentante del sindaco, l’urna viene accompagnata da un lungo corteo alla casa delle suore, completamente rinnovata dopo i danni del terremoto del 2009. L’urna è accolta dalla superiora locale suor Brunella Carella, dalla superiora provinciale suor Francesca Ligurgo e omaggiata da un’elegante danza di alcune bambine. Quindi il rettore del santuario presiede la celebrazione, cui segue la benedizione della rinnovata Casa San Gabriele e della scuola materna. Un concerto/preghiera del gruppo Anime libere di padre Aurelio, conclude la giornata.

Il giorno seguente l’urna rimane nella chiesa parrocchiale di San Rocco. In serata c’è la solenne celebrazione presieduta dal  vescovo di Teramo-Atri Michele Seccia durante la quale, in una chiesa gremita come non mai, due suore passioniste, Costantina Azzolin (che lavora al santuario da circa 40 anni) e Assunta Balducci, celebrano l’anniversario della professione religiosa. Al termine l’urna viene accompagnata con un lunghissimo corteo e una suggestiva fiaccolata alla chiesa ed ex convento dei cappuccini, all’uscita della cittadina. Per il santo è solo un ritorno. Qui pernottò nel luglio 1859, nel suo ultimo viaggio di trasferimento da Pievetorina (Mc) a Isola del Gran Sasso. Allora era in compagnia del direttore padre Norberto e di alcuni compagni di studio. Ma stasera sembra che tutta Montorio sia presente per accompagnare il santo. Un’autentica fiumana di gente attraversa il corso principale fino alla chiesa. Intorno all’urna è quasi ressa, tutti vogliono vedere, toccare, salutare.

Davanti alla chiesa c’è il saluto finale del parroco don Nicola, del vice-sindaco Alfredo Nibid e del rettore del santuario. Ora l’urna dovrebbe ripartire, ma non è facile valicare la marea di fiaccole che sembra non vogliano lasciar partire il santo. Il momento, come in ogni partenza, è emozionante e strappalacrime. Finalmente l’urna riesce a svincolarsi dall’abbraccio delle migliaia di montoriesi per far ritorno al suo santuario. Resteranno indelebili nella mente il profumo e il colore dei fiori, l’entusiasmo dei bambini e soprattutto il calore della gente per un giovane santo che ha fatto vivere due giorni intensi di assoluta felicità.

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