ARRIVANO LE CASE DELLA SALUTE

trasformati i piccoli ospedali
By Piergiorgio Severini
Pubblicato il 2 Luglio 2013

Con la riforma sanitaria in atto nelle Marche si è trovato un ruolo anche per le piccole strutture ospedaliere, le quali saranno trasformate in “case della salute” dove al loro interno sarà mantenuto un punto di primo intervento. Sarà il luogo nel quale si svilupperanno le cure primarie e intermedie. In tali strutture saranno introdotti punti di prelievo, ampliata la specialistica ambulatoriale e introdotti, a Sassocorvaro e a Fossombrone, i Cal (Centri di assistenza dialisi) e la trasformazione dei Cal di Recanati e Tolentino in Card (Centri dialisi ed assistenza decentrati), introdotti 25 posti-letto di lungodegenza a Cagli e 195 posti-letto per le cure intermedie.

Le altre modifiche introdotte dalla commissione sanità del consiglio regionale riguardano altresì gli ospedali di Fossombrone e Cingoli i quali, per abbattere le liste di attesa dell’azienda Marche nord e del nosocomio di Jesi, ospiteranno gli interventi chirurgici di media e bassa complessità in day surgery essendo dotati di idonee sale chirurgiche. Prevista, infine, anche la valorizzazione del modello “casa della salute” dell’Area vasta 5 (ex Asl) di Ascoli Piceno con l’integrazione dei servizi sanitari e sociali, domiciliari, residenziali, semiresidenziali e delle cure primarie e intermedie presso almeno una delle strutture esistenti.

“Per questo – ha ricordato il direttore dell’Agenzia unica regionale sanitaria (Asur), Piero Ciccarelli – il centro della riorganizzazione è il nuovo ruolo cui sono chiamati a svolgere i medici dell’assistenza primaria, medici di famiglia e di continuità assistenziale, pediatri di libera scelta e gli specialisti ambulatoriali”. Per quanto riguarda le reti cliniche, Ciccarelli ha detto che “la loro riduzione avverrà attraverso la soppressione delle duplicazioni, utilizzando, come criterio, il bacino di utenza e i volumi minimi di efficienza per migliorare qualità e sicurezza delle risposte ai bisogni della salute. Non dovrà più accadere – ha concluso – che una donna, con una patologia seria alla mammella, sia operata in un centro che non garantisca almeno cento interventi l’anno, quelli che assicurano un miglior risultato clinico e una migliore sicurezza”.

Quello dei piccoli ospedali era una delle questioni maggiormente avvertite che ha trovato una positiva soluzione rispetto alle sensibilità locali. Una scelta che ha comportato il potenziamento della rete territoriale di soccorso con una disposizione di automezzi superiore agli standard nazionali al fine di garantire un servizio capillarmente diffuso sul territorio, in grado di assicurare una risposta appropriata e tempestiva nel luogo dove si verifica l’evento e di trasportare il malato nel posto giusto nel tempo giusto. In questo modo la rete territoriale di soccorso potrà disporre tra i 18 ed i 23 mezzi in più della normativa legislativa.

Complessivamente le Marche, i cui standard nazionali indicano per la regione un fabbisogno tra i 71 ed i 76 automezzi, potranno contare per l’emergenza attorno alle 96 unità. A regime la nuova rete di soccorso sanitario sarà costituita da due eliambulanze (con rianimatore, infermiere, pilota e tecnico di volo), 28 ambulanze con medico e infermiere, 15 con infermiere e 47 con volontari. Verranno, inoltre, garantite ulteriori quattro ambulanze (con medico e infermiere), una per ciascuna centrale operativa del 118, per incrementare la risposta di soccorso in caso di necessità.

Altro nodo cruciale della riforma è rappresentato dalla riorganizzazione dei posti-letto il cui limite, imposto dai provvedimenti del governo Monti, è pari al 3,7 per mille abitanti. Attualmente per la regione il rapporto è di 3,99 con 6.251 posti-letto. Tenendo conto della mobilità passiva extraregionale (95 posti-letto) e dei letti per cure intermedie (195), si arriva a una dotazione regionale di 5.991 posti con un rapporto di 3,82 per mille abitanti, quindi superiore ai limiti nazionali. La distribuzione territoriale ne prevede 3,16 nell’Area vasta 1 in provincia di Pesaro e Urbino; -4,72 nell’Area vasta 2 (Ancona) compreso l’ospedale regionale di Torrette; -3,84 nell’Area vasta 3 (Macerata); -3,05 nell’Area vasta 4 (Fermo) e -3,54 nell’Area vasta 5 (Ascoli Piceno).

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