APRILE, NON È TEMPO DI DORMIRE

Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix, Amstel Gold Race, Freccia Vallone, Liegi-Bastogne-Liegi: le classiche in linea del ciclismo – cui è doveroso aggiungere il Tour des Alpes ancorché a differenza delle corse citate duri cinque giorni e si svolga un po’ più a sud – sembrano scegliere il clima brumoso del nord Europa per preparare al meglio l’epopea delle due ruote, che troverà poi nelle grandi corse a tappe il suo fisiologico, naturale, tradizionale sviluppo.

Lo sport di aprile non è solo ciclismo, naturalmente: c’è il calcio che a livello di club presenta in Champions e Europa League il suo bouquet di prestigio (nel quale spicca ancora una volta l’assenza della Juventus); c’è l’automobilismo, sia di Formula 1 che di Formula E (auto azionate da motori elettrici, una prospettiva attraente che sta maturando giusti interessi); c’è il canottaggio, i cui campionati europei sono in programma a Varese dal 9 all’11; c’è naturalmente l’atletica e altrettanto naturalmente il tennis, senza dimenticare il nuoto, il rugby, la pallavolo, il basket…

Che si vuole di più da questo mese che secondo un vecchio adagio era destinato al dolce dormire?