Una scelta di vita
Il valore sociale, economico, psicologico e spirituale del volontariato è incommensurabile. Gesù: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”
Sono 4,7 milioni gli italiani, dai 15 anni in su, che lavorano gratis per gli altri. Formano il mondo del volontariato composto da persone che offrono il proprio tempo e le proprie energie per il bene della comunità senza chiedere un compenso. Operano in diversi settori del sociale, nella protezione civile, nella cultura, nell’ambiente.
In questi giorni in cui siamo sommersi da notizie di guerre, morti, feriti, distruzioni, eccetera…, cioè di quanto più brutto e cattivo c’è nel nostro mondo, con il rischio di portarci “nel baratro”, è confortante pensare invece che c’è anche tanto di bello e di buono, il volontariato per esempio.
L’Istat ha presentato, il mese scorso, un’indagine campionaria sul volontariato relativa al 2023, a 10 anni dalla prima ricerca del 2013. Risulta che la maggioranza dei volontari lavora in associazioni o organizzazioni riconosciute (ben 3,2 milioni di persone), ma sono molti anche coloro che aiutano singolarmente e anonimamente il prossimo (2,5 milioni) e tra questi anche molti associati.
Il numero dei volontari è leggermente calato rispetto a 10 anni fa, ma questo può dipendere, almeno in parte, dalla pandemia del Covid e dalla diminuzione della popolazione, soprattutto giovanile. È un volontariato sempre più preparato, molti i diplomati e laureati, quest’ultimi tuttavia in leggera diminuzione. È diffuso soprattutto nella popolazione adulta, i pensionati i più attivi. I giovani preferiscono le forme associative, ma si mobilitano spontaneamente in casi di calamità naturali come hanno fatto “gli angeli del fango” nelle varie alluvioni del Paese. Una lieve maggioranza maschile nel volontariato associativo.
Il volontariato è ben più di un semplice atto di altruismo, è una scelta di vita e un pilastro della convivenza civile che contribuisce in modo significativo al benessere collettivo
Infatti, a livello sociale, il volontariato è un potente strumento di coesione e risolve problemi concreti. Promuove la solidarietà e l’inclusione, crea ponti tra individui e gruppi, supplisce alle carenze del settore pubblico, soprattutto in ambito sanitario, educativo e assistenziale. Non ultimo, le attività di volontariato offrono ai partecipanti l’opportunità di acquisire nuove competenze, di sviluppare il senso civico e di rafforzare il loro senso di appartenenza.
Sotto l’aspetto economico il volontariato non genera un reddito diretto ma il suo valore economico è immenso. Che valore dare ai donatori di sangue, ai volontari che gestiscono le mense per i poveri, assistono nelle biblioteche o contribuiscono alla manutenzione di parchi pubblici? Il volontariato permette a molte organizzazioni non profit e servizi pubblici di operare in modo efficace. Queste ore di lavoro non retribuito si traducono in un risparmio significativo per lo Stato e le istituzioni, liberando risorse per altri settori. Secondo alcune stime, il valore del lavoro volontario in Italia corrisponde a 527 mila persone occupate a tempo pieno.
Il volontariato ha un profondo valore spirituale, insegna gratuità e dono. È un’esperienza di crescita interiore che nutre l’anima e arricchisce la vita. Donare il proprio tempo per una buona causa può generare un senso di appagamento che va oltre i benefici materiali. Aiuta a connettersi con gli altri, a sviluppare empatia. Molti volontari testimoniano che l’atto di aiutare gli altri li arricchisce spiritualmente, li aiuti a superare le difficoltà personali, a ridurre lo stress e a rafforzare la propria autostima.
Per il cristiano il volontariato è una modalità di vivere il comandamento dell’amore al prossimo, è una delle forme più alte di carità e in qualche modo riguarda tutti nei limiti del possibile. A proposito San Pietro incoraggia: “La carità copre una moltitudine di peccati”. Tutti Gesù ammonisce: “Non sappia la tua sinistra quel che fa la destra” e garantisce: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere” (At 20,35).