Amarsi per sempre: la via della felicità
“Per sempre” è un desiderio profondo nel cuore di chi ama, non è però una conseguenza spontanea della condizione di innamorato. Ne è convinto fra Marco Vianelli, direttore dell’Ufficio Famiglia della CEI, che ieri ha incontrato una quindicina di coppie di giovani intervenute al santuario di San Gabriele per il Giubileo dei Fidanzati, primo evento nel fitto calendario del giubileo del centenario della canonizzazione del giovane passionista.
Riflettendo sul tema “Amarsi per sempre: la via della felicità“, fra Marco Vianelli ha voluto escludere il rischio di interpretare le parole “per sempre” come sinonimo di “sempre uguale a se stesso” o “monotono”. Ha detto anzi che, perché qualcosa di “per sempre” si possa realizzare, occorre che vi sia “un alimento importantissimo: la capacità di saper cambiare”.
Il direttore dell’Ufficio Famiglia della CEI ha indicato i presupposti di un amore “per sempre” nella Volontà e nella Grazia per accogliere il dono che è l’altro. Ma un dono non è un regalo. A distinguere questi due termini che spesso sono usati come sinonimi, sono le prerogative stesse del dono: gratuità, capacità di generare stupore in chi lo riceve, la presenza del donatore in ciò che viene donato.
Quindi, dopo aver definito cosa “per sempre” non è, ha messo in evidenza come il “Per sempre” dei coniugi sia in stretta relazione col “Per sempre” di Dio, fondato su fedeltà, indissolubilità, e eternità.
Il religioso ha concluso il suo intervento fondando il “Per sempre” sponsale nei “Per sempre” pronunciati dal Cristo: il primo nel momento dell’Eucaristia quando si “dona incondizionatamente” per gli uomini (“questo è il mio corpo: prendetelo”); l’altro quando, dalla croce, “Consegnò lo Spirito” e augurando ai futuri sposi che nei loro matrimoni siano «allacciati» alla fedeltà di Dio.
Al termine dell’incontro, anche monsignor Lorenzo Leuzzi ha voluto salutare i giovani e il relatore sottolineando come la nostra società sia ricca di amore (quanti sono i volontari?), ma carente di amore sponsale (quanti sono i matrimoni?) ed ha individuato la causa di questa distanza nel fatto che l’amore coniugale è – secondo lui – “L’unico lavoro non retribuibile, perché non produce, ma genera” e ha così concluso invitando i giovani a dare – nelle rispettive realtà – testimonianza dell’amore coniugale di cui questa società ha tanto bisogno.
Il giubileo è proseguito per tutti con il passaggio attraverso la porta santa e con la partecipazione alla messa delle ore 18, presieduta dal vescovo Leuzzi.
Il video originale della conferenza di fra Marco Vianelli, andato in diretta sulla pagina facebook del Santuario di San Gabriele