ALLARME ALPI

By Michele Migliozzi
Pubblicato il 31 Dicembre 2014

L’aumento di circa 1,5 centigradi della temperatura sulla catena montuosa posta a corona della penisola, che corrisponde al doppio del riscaldamento medio globale, sta creando seri danni. Il ritiro dei ghiacciai e la diminuzione delle nevicate a bassa quota hanno come risultato una modifica della geografia del turismo invernale, l’aumento delle inondazioni e delle frane che determina problemi di sicurezza a valle, nonché lo spostamento della linea degli alberi e delle coperture nevose che si riverberano negativamente sulla flora e sulla fauna alpine. La XIII Conferenza delle Alpi, tenutasi a Torino alla presenza dei ministri dell’Ambiente degli otto paesi europei dell’arco alpino, ha messo a punto strategie in grado di tutelare quello che è il più grande serbatoio d’acqua d’Europa (approvvigiona 50 milioni di persone), luogo dove vivono solo 14 milioni di persone ma dove vi si recano per turismo 120 milioni di persone. Si intende puntare: sullo sviluppo sostenibile del turismo dei trasporti e sulla green economy in generale; alla tutela del ricchissimo patrimonio naturale. Per questo verranno create aree protette e corridoi ecologici allo scopo di permettere a flora e fauna di adattarsi alle mutate condizioni climatiche. E poi ancora protezione dell’agricoltura montana, importante fonte di reddito strettamente connessa al turismo, delle acque dall’inquinamento e la gestione dei picchi di mancanza o di eccesso delle acque.

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