LE STRADE MONTANE NON CONSENTONO DI ONORARE LE TRADIZIONI POPOLARI. L’acqua rimasta per tanto tempo in cielo, quando è scesa ha fatto danni e non consente di muoversi per raggiungere le località folkloriche, per giunta tutte montane. Si comincia con l’acqua nuova di Cansano, nell’aquilano; ne è caduta tanta che non merita feste. La stessa cosa si deve dire per la corsa degli asini di Vittorito, le farchie di Fara. Sant’Antonio abate, il protettore degli animali (18 gennaio), risulta la maggiore vittima. Qualche buontempone sentenzia “…ma la carne di maiale può essere mangiata ovunque”. Sì, è vero, ma il folk, dove lo metti?
ABRUZZO FOLK
