A SPOLETO IL FESTIVAL DEI DUE MONDI

Al via, a Spoleto, la 57ma edizione del Festival dei due Mondi. La rassegna, anche quest’anno, presenta un cartellone ricco di cultura. Da non perdere le mostre del festival, come l’interessante Sconfinamenti #2. A oltre vent’anni dalla installazione di Robert Wilson per la Biennale di Venezia, dal titolo Memory/Loss, premiata con il Leone d’oro, si rinnova quest’anno la collaborazione tra il critico d’arte Achille Bonito Oliva e la struttura ideativa e produttiva di Change Performing Arts, guidata da Franco Laera ed Elisabetta di Mambro. Gli “sconfinamenti” della seconda edizione 2014 tra arte, teatro, danza, musica e cinema punteranno alla scoperta di artisti internazionali delle nuove generazioni. La relazione tra arti visive e danza sarà al centro dell’attenzione, trasformando gli spazi della splendida Rocca albornoziana in un grande laboratorio creativo per tutta la durata del festival.

Presso la sala convegni di San Nicolò, Hdrà presenterà le conversazioni di Paolo Mieli, a San Domenico le prediche riguarderanno I doni dello Spirito Santo.

I concerti di mezzogiorno a Sant’Eufemia prevedono un ricco programma su Chopin e dintorni. La danza vedrà la Paul Taylor Dance Company all’opera al Teatro Romano l’11 e il 12 luglio.

Per il teatro, quest’anno il festival propone Berlioz, Poulenc e Schönberg con La mort de Cléopâtre, La Dame de Montecarlo, Erwartung con Ketevan Kemoklidze, Kathryn Harries e Nadja Michael, orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, direttore John Axelrod, regia di Frédéric Fisbach, scenografia e luci di Laurent P. Berger, costumi di Luisa Spinatelli.

La mort de Cléopâtre, cantata per soprano e orchestra, in lingua francese, sottotitolato in italiano, presenta Cleopatra, sconfitta e umiliata che rievoca, negli ultimi drammatici attimi della sua esistenza, i giorni felici trascorsi con Cesare e poi con Antonio, paragonandoli allo sconforto del presente, in cui anche la sua leggendaria bellezza ha perso ogni potere. Solo la morte potrà ridarle la dignità e l’onore, e invoca le ombre dei faraoni per poter essere ammessa in una delle piramidi. Con questo brano, scritto in chiave romantica, Berlioz ci regala una pagina struggente di musica, insieme a immagini ed emozioni straordinarie.

Se La Dame de Montecarlo, monologo lirico per soprano e orchestra, testo di Jean Cocteau, in lingua francese sottotitolato in italiano, è il ritratto di una donna disperata in conseguenza del gioco, Erwartung, monodramma per soprano e orchestra, ha per protagonista una donna che, in preda al terrore, nell’oscurità della notte, attende invano il suo amato. Berlioz, Poulenc e Schönberg hanno composto tre “condensati d’umanità”.

Il concerto finale propone quest’anno Il musical americano degli anni quaranta e cinquanta, con Richard Rodgers e Oscar Hammerstein, Frederick Loewe e Alan Jay Lerner, June Anderson soprano e Paulo Szot baritono, accompaganti dall’Orchestra sinfonica nazionale della Rai. Direttore Wayne Marshall. I brani tratti da Oklahoma, South Pacific, The King and I, The Sound of Music, My Fair Lady, Camelot, trasporteranno il pubblico verso la scintillante Broadway.

Il manifesto di quest’anno è stato realizzato da Maro Gorky, figlia del pittore armeno Arshile Gorky, fin da bambina a contatto con intellettuali e poeti dell’avanguardia surrealista europea. Nei suoi paesaggi l’astrattismo si fonde con elementi della Pop Art, la bellezza della natura circostante influenza la sua produzione artistica. L’opera creata per il manifesto di Spoleto57 è lo sviluppo di studi preparativi eseguiti per il quadro All’ombra delle fanciulle in fiore, ispirato al testo proustiano. I colori echeggiano le donne di Botticelli, le onde dei biondi capelli diventano le linee del pentagramma, con un linguaggio che emana energia e calore.