PECHINO 2022,
QUANDO LO SPORT È …CAPITALE
Dal 4 al 20 febbraio prossimi (Covid 19 e polemiche Usa-Cina permettendo) lo sport guarderà a Oriente, a Pechino in particolare, che ospiterà la 24.ma edizione dei Giochi olimpici invernali, noti anche come “Pechino 2022”, e subito dopo la 13.ma edizione dei Giochi invernali paralimpici. Avendo organizzato nel 2008 i Giochi della XXIX Olimpiade, Pechino sarà la prima città ad aver ospitato sia i Giochi olimpici estivi che quelli invernali. Oltre che a Pechino, le gare olimpiche sono programmate anche nella contea di Yanqing, che dista una novantina di chilometri dalla capitale, e nella città-prefettura di Zhangjiakou, un po’ più lontana essendo distante circa 220 chilometri da Pechino. Dopo la norvegese Oslo che li ospitò nel 1952, Pechino sarà la seconda capitale a organizzare i Giochi olimpici invernali.
Rispetto a quelli che si sono svolti nel 2018 in Corea, il Comitato olimpico internazionale ha inserito sette eventi in più: il “monobob” femminile, il “big air” nel freestyle sia al femminile che al maschile, ed eventi misti nello stesso freestyle, nel salto con gli sci, nello snowboard, nello short track. Complessivamente, il numero di eventi con medaglie ha raggiunto la ragguardevole cifra di 109, con buona pace di quanti sostengono che l’olimpismo rischia di questo passo l’ipertrofia, e continuano a chiedersi perché in tanta messe di gare, garette, garucole, non ci sia spazio per il nuoto per salvamento. Che comunque lo sport, olimpico ma non solo olimpico, sia al centro delle attenzioni generali (e che quindi sia ineluttabilmente al centro delle attenzioni, e soprattutto degli interessi, della società tout court) è confermato dalla constatazione di quanto è successo e di quanto sta tuttora succedendo nel tempo pur così cruciale e periglioso della pandemia da Covid 19. Si ferma tutto, o quasi, ma non lo sport, soprattutto non si ferma il calcio: ma solo quello di vertice, le competizioni minori e quelle giovanili hanno avuto il loro bravo e perentorio “stop”.
In chiave italian-olimpica, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è augurato – ed ha augurato agli atleti che gareggeranno in Cina – “di essere competitivi, di fare meglio di quello che è successo nel 2018 a Pyeongchang, in Corea”. “Non è facile – ha ammesso Malagò – ma penso che abbiamo molte possibilità di fare bene, o addirittura meglio: in Corea abbiamo vinto 10 medaglie con tre ori, dobbiamo fare meglio su questi due numeri”.