TENTAVA di RASSICURARLA

By Vincenzo Fabri
Pubblicato il 1 Febbraio 2015

Anche se è passato molto tempo (48 anni) la grazia concessaci dal santo non cessa mai di destare stupore e gratitudine nel mio cuore. Il mio nome è Irma, vivo a Colbordolo, una piccola località in provincia di Pesaro, tutta la mia famiglia è da lunga data devota di san Gabriele. Il fatto a cui mi riferisco è accaduto nell’ormai lontano ottobre 1967; mio fratello Antonio, che all’epoca aveva solo sei anni, rimase vittima di un incidente stradale che lo lasciò in fin di vita. Rimase ben dodici giorni nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Ancona assieme ad altri sei degenti, tutti in seguito deceduti, eccezion fatta per lui. I medici ci avevano più volte avvertito sulla quasi totale assenza di speranze, eppure il tredicesimo giorno, mio fratello si riebbe dal coma in cui era sprofondato. Per tutta la durata di questi dodici giorni mia madre, Eulalia, ebbe ricorrentemente visioni raffiguranti il santo, il quale tentava in ogni modo di rassicurarla, e pure io una notte lo ricevetti in sogno. Da allora tutta la famiglia, già dedita al suo culto, ha sviluppato un attaccamento particolare per questa straordinaria figura, cui dobbiamo la salvezza della vita di nostro fratello.

 

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