SOGNARE CON DIO PER DIFENDERE LA VITA

By Mons. Antonio Riboldi
Pubblicato il 1 Febbraio 2017

 

Piange il cuore al solo vedere come il rispetto alla vita sia un valore caduto in disuso, come merce da spazzatura o oggetto da manipolare. Ci si sente come disarmati davanti alle cifre che l’Unicef offre sulla condizione del “popolo dei bambini”, ossia di quanti si sono appena affacciati alla vita: bambini che non sono stati iscritti nei registri e quindi vivono senza nome e senza diritti, come fossero un nessuno… e sono milioni! Migliaia di bambini e bambine, a dieci, dodici anni, addestrati e mandati in guerra, l’inferno dell’uomo; venduti per il piacere degli uomini o lasciati sulle strade a fare accattonaggio, per arricchire padroni senza scrupolo. Sono considerati  merce e niente altro che merce.

Comprendiamo allora lo sdegno di Gesù, che disse: “Guai a chi scandalizza anche uno solo di questi bambini: sarebbe meglio per lui mettersi una macina da mulino al collo e buttarsi in un pozzo”. E ormai, dopo tanti attentati al matrimonio, si è scatenata una vera guerra alla verità della vita con la manipolazione dell’embrione, come se l’uomo fosse diventato il creatore che può avere un figlio se lo vuole o, peggio ancora, buttarlo con l’aborto se è un problema! Non si può tacere davanti a tanto scempio. E non è sufficiente indignarsi. Occorre opporsi e rifiutare, con un amore profondo alla vita, in tutte le sue manifestazioni: amore che va alimentato, sostenuto, e guidato!

Ecco dunque il messaggio dei vescovi per la Giornata della Vita di questo 2017, che si celebra il 5 febbraio: Donne e uomini per la Vita nel solco di santa Teresa di Calcutta. I vescovi, nel documento, ci chiedono “il coraggio di sognare con Dio alla scuola di papa Francesco” avendo lo sguardo rivolto alla vita, che si esprime e manifesta in tutta la sua bellezza e complessità a … 360 gradi. Bambini e giovani, malati e anziani, famiglie e comunità, donne e uomini. Le parole di papa Francesco ci invitano a “sognare con Dio in grande e con lui osare e agire … per costruire un mondo dove nessuno si senta solo, nessuno si senta superfluo o senza un posto” e ci ricordano che per papa Francesco “il sogno di Dio si realizza nella storia con la cura dei bambini e dei nonni’  e che ‘un popolo che non sa prendersene cura è un popolo senza futuro, perché non ha la forza e non ha la memoria per andare avanti”.

Dobbiamo dunque difendere ogni persona dalla sbocciare della vita fino al suo termine naturale. Noi cristiani sappiamo molto bene, o dovremmo saperlo, che ogni vita è un immenso dono del Padre, che ci ha voluto per amore, direi come esperienza del suo amore. E l’uomo, ogni uomo, quindi, in questa luce, assurge a grandezza divina: è sacro. Tutto ciò che si fa all’uomo si fa a Dio. Credo proprio che tutti noi siamo chiamati a rispondere a gran voce alla sfida dell’uomo contro la vita, con una testimonianza di amore e rispetto, perché non possiamo permettere che l’uomo prenda il posto di Dio.

Fortunatamente il mondo è pieno di eroismi di carità in difesa della vita. Un grande esempio è proprio stata Madre Teresa di Calcutta. I vescovi, proponendocela come guida, ci invitano come lei ad accogliere il grido di Gesù in croce “Ho sete”, grido in cui, come ha ricordato il papa ad Assisi, “possiamo sentire la voce dei sofferenti, il grido nascosto dei piccoli innocenti cui è preclusa la luce di questo mondo, l’accorata supplica dei poveri e dei più bisognosi di pace”. E allora direi con Gesù, guai a guardare indifferenti allo scempio della vita senza intervenire. Occorre cambiare rotta. E lo diciamo per il bene di tutti, senza eccezione. Rispettare la vita è davvero amare il prossimo.

Ma qual è la strada da percorrere oggi, perché ciò avvenga nella verità. Sono ancora i vescovi a offrirci indicazioni precise e fondamentali: “Si esige lo sforzo di resistere alle sirene di un’economia irresponsabile, che genera guerra e morte. Educare alla vita significa entrare in una rivoluzione civile che guarisce dalla cultura dello scarto, della logica della denatalità, dal crollo demografico, favorendo la difesa di ogni persona umana dallo sbocciare della vita fino al suo termine naturale”. È ciò che ripete ancora oggi santa Teresa di Calcutta con il famoso discorso pronunciato in occasione del premio Nobel 1979: “Facciamo che ogni singolo bambino sia desiderato”.

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