ROPPOPPÒ CANTA san GABRIELE

IL NUOVO CD DI FRANCO PALUMBO
By redazione Eco
Pubblicato il 4 Settembre 2014

Quanto siano trasversali e radicate l’amore e la devozione nei confronti di san Gabriele dell’Addolorata è cosa risaputa. In Abruzzo, in Italia e nel mondo. Un fascino sempre più crescente, quello del giovane passionista, che cattura cuori in ogni dove. Compreso quello di Franco Palumbo, in arte Roppoppò, famoso cantastorie di Penna Sant’Andrea, in provincia di Teramo, che ha recentemente dato alla luce un gradevole cd dall’intrigante titolo Santi, Poeti & Briganti (Effeppi Creazioni & Produzioni Musicali) in vendita come allegato del periodico Lu Cantastorie. E il primo degli undici brani della coinvolgente raccolta, appunto, ha per titolo Gabriele, un omaggio di oltre 4 minuti al santo patrono dell’Abruzzo. A seguire ballate e narrazioni di vita, leggende popolari e racconti di brigantaggio. Insomma un perfetto mix tra storia e religione (c’è anche un brano dedicato a sant’Antonio) che, come ha sottolineato in occasione della presentazione il padre passionista Vincenzo Fabri, apprezzato giornalista e conoscitore di tradizioni popolari e religiose “ricorda i tanti cantastorie di inizio novecento, spesso cardatori della lana transumanti dalle montagne abruzzesi che, percorrendo a piedi paesi e contrade, veicolavano la storia del ’piccolo santo’ e dei suoi miracoli molto prima che si concludessero i processi canonici, contribuendo così enormemente alla diffusione del culto di san Gabriele dell’Addolorata, diventato poi uno dei santi più popolari della cristianità”.

Al lancio del cd di Roppoppò c’erano anche il presidente della provincia di Teramo, Valter Catarra e il professor Elso Simone Serpentini, autore anche di una collana dedicata ai Briganti d’Abruzzo nonché del testo della canzone Sciarra il Brigante contenuta nella raccolta. “L’idea di far comporre un canto a san Gabriele a un moderno cantastorie – ha svelato Vincenzo Fabri – venne parlando con Franco. L’avevo ascoltato più volte in vari concerti e quel suo ricercare le cose di un tempo, scavare nella memoria e nelle vecchie carte di archivio (più volte era venuto nella nostra biblioteca per le sue ricerche) e scoprire storie genuine e singolari, mi pareva davvero interessante e attuale. Inizialmente si pensava di fargli interpretare in chiave moderna il celebre canto di Giuseppe Bracali, dei primi anni del novecento, che oltre alla vita del santo narrava ben 7 miracoli operati dal giovane passionista. Il canto venne diffuso da numerosi cantastorie (abruzzesi, ma per lo più originari della Sicilia, della Romagna, della Calabria, della Puglia e della Ciociaria) in tutta Italia. Successivamente, però, emerse l’idea di dedicare una nuova canzone al giovane santo, lui accettò subito la proposta e in poche settimane compose testo e musica. Il brano è davvero entusiasmante e coinvolgente. Un’azzeccata sintesi che, in sole dodici strofe più il ritornello, presenta in maniera rapida e accattivante l’avventura del santo dei giovani”. GinCo

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