LA DOMENICA GIORNO DEL SIGNORE

By Michele Seccia
Pubblicato il 30 Aprile 2016

Quante volte ho ascoltato opinioni e pensieri di persone che dubitano sulla effettiva necessità della partecipazione alla messa domenicale, considerata come una possibilità non vincolante offerta ai credenti per pregare! Perciò ho deciso di riprendere questo aspetto fondamentale per la vita di fede di ogni battezzato, dopo aver spiegato il valore del tempo nella liturgia.

Prima di riflettere sul commento al Catechismo dei giovani (YouCat), vorrei compiere un passo indietro nella storia. Siamo nell’anno 304 e nella località di Abitene, in Tunisia, un gruppo di 49 cristiani si ritrovava costantemente in casa di uno di loro per celebrare l’eucaristia, contravvenendo all’ordine dell’imperatore Diocleziano che prevedeva la distruzione di tutti i luoghi di culto cristiani, intimando alle guardie di bruciare i testi sacri e di imprigionare o uccidere quanti persistevano in queste abitudini. Gli Atti dei martiri attestano che l’intero gruppo fu arrestato e condotto a Cartagine per subire un processo durante il quale fu chiesto loro il motivo della contravvenzione agli ordini dell’imperatore. Uno di loro affermò, senza alcun timore, di aver ospitato nella sua casa i cristiani per la celebrazione, perché senza la domenica non potevano vivere, né dirsi cristiani! Questo avveniva quando la celebrazione eucaristica domenicale non era ancora un precetto. Eppure i cristiani dei primi secoli, nel ricordare che il primo giorno della settimana Cristo era risorto, si riconoscevano proprio nella celebrazione dell’eucaristia!

Qual è, dunque, l’importanza della domenica (YC 187)? La domenica è il fulcro del tempo cristiano in cui celebriamo la risurrezione di Cristo, e ogni domenica è una piccola pasqua. San Giovanni Paolo II nella Dies Domini, Lettera apostolica del 1998 sulla santificazione della domenica, ricordava l’importanza del giorno del Signore, della pasqua settimanale. Agli inizi del V secolo papa Innocenzo I scriveva: “Noi celebriamo la domenica a causa della venerabile risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo, non soltanto a Pasqua, ma anche a ogni ciclo settimanale” testimoniando una prassi ormai consolidata, che era andata sviluppandosi a partire già dai primi anni successivi alla risurrezione del Signore. San Basilio parla della “santa domenica, onorata dalla risurrezione del Signore, primizia di tutti gli altri giorni” e sant’Agostino chiama la domenica “sacramento della Pasqua”.

Caro amico/a che leggi queste note, ora comprendi perché ho voluto dedicare ancora uno spazio a un tema così importante per la vita cristiana? Ti invito a riflettere molto su questa verità perché sono convinto che la comunità cristiana potrà essere una comunità di servi del Signore soltanto se custodirà la centralità della domenica, “giorno fatto dal Signore” (Sal 118,24), “pasqua settimanale”, con al centro la celebrazione dell’eucaristia, e se salvaguarderà nel contempo la parrocchia quale luogo – anche fisico – a cui la comunità stessa fa costante riferimento.

Se la domenica venisse trascurata o abolita, tutti i giorni sarebbero solo lavorativi. L’uomo che è stato creato per la gioia, diviene così un animale da lavoro e potenzialmente asservito al consumismo. Sulla terra dobbiamo imparare a celebrare la domenica come si deve, altrimenti non sapremmo come nascere alla vita del cielo, dato che in cielo c’è solo una domenica senza fine.

Possiamo dire che la domenica, giorno del Signore, giorno del dono dello Spirito, giorno della fede è un giorno irrinunciabile perché, nella celebrazione eucaristica comunitaria c’è il cuore stesso della comunità che mentre è radunata proprio dall’eucaristia si riconosce in forza della presenza del Cristo crocifisso-risorto che continua a insegnare, ad accogliere la nostra offerta e a offrirsi per noi, donandosi a noi come pane di vita. Realizzando così quella comunione che non si riferisce solo a coloro che possono accostarsi e ricevere l’eucaristia, ma deve diventare relazione nuova e fraterna che porta frutti di carità nella società. Dall’eucaristia scaturisce la missione ossia il rinnovato impegno di testimoniare la fede e la misericordia nella quotidianità.               misec@tiscali.it

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