I SEDIAI DI PIETRACAMELA

QUANDO SI LAVORAVA SENZA TECNOLOGIA
By Umberto Braccili
Pubblicato il 4 Ottobre 2014

da “Quegli strani mestieri nell’Abruzzo di un tempo che fu” Luigi Braccili Polla Editore 1991

I sediai di Pietracamela Non è difficile capire perché gli artigiani di questo settore nel paese alle falde del Gran Sasso d’Italia venivano chiamati “i fabbricanti di mungivacche”. I rubasti sgabelli servivano infatti per mungere pecore, capre e vacche. Nessuna importazione per costruirli. Legno di faggio e paglia che da sempre non mancano nel centro montano del teramano. La lavorazione della paglia era lunga e complessa. Dopo la mietitura veniva spurgata delle parti inutili e lavata con un prodotto del quale solo gli artigiani sapevano la composizione. Una volta essiccata, la paglia veniva generalmente lavorata dalle donne mentre agli uomini il compito di intervenire sugli incastri nel faggio. Produzione a chilometri zero, come si dice oggi, con il pil che aumentava almeno per quattro famiglie della zona…

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