CITTADINO? NO MONTANARO

By Michele Migliozzi
Pubblicato il 1 Marzo 2016

Centinaia di giovani italiani lasciano le città per trasferirsi in piccoli villaggi di montagna. Dal lavoro in banca alla gestione di un rifugio alpino, dal lavoro vecchia maniera al telelavoro, dal capannone in pianura all’azienda che produce antiche varietà di frutta e verdura nelle ‘terre alte’. I ‘nuovi montanari’ non sono al momento molti, ma in un paese di montagna l’arrivo anche di due o tre persone può cambiare le cose in modo significativo. Si attivano nelle amministrazioni comunali, sono promotori di iniziative culturali, risultano molto attivi nella manutenzione e valorizzazione del territorio abitato in maggioranza da anziani. Vantaggi anche per le collettività che vivono nelle valli sottostanti, i giovani, infatti, sono un presidio per il dissesto idrogeologico. Questa inversione di tendenza andrebbe favorita con opportune politiche di attrazione e di formazione.

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