A volte ritornano…

opinione
By Ciro Benedettini
Pubblicato il 2 Marzo 2017

Non ci fu un “addio” ufficiale ai lettori quando, chiamato ad altri compiti, dovetti lasciare la direzione de L’Eco nel 1995. Mi rammaricai molto perché, per una serie di circostanze, non mi fu possibile scrivere un messaggio di commiato ai lettori che avevo “servito” per 15 anni. Con il senno di poi, fu una mancanza premonitrice, perché quello non sarebbe stato un “addio”, semmai avrebbe dovuto essere un “arrivederci”. Infatti, chi avrebbe potuto immaginare, allora, che la sorte, o meglio la Provvidenza, mi avrebbe riservato una seconda opportunità (o forse una possibilità di riscatto)? Fatto sta che dopo 22 anni eccomi ritornato all’Eco a raccogliere il testimone dall’indimenticabile e impareggiabile direttore, P. Pierino Di Eugenio, prematuramente scomparso.

Ed eccomi qui a (ri) presentarmi ai lettori. In queste occasioni i direttori di giornale usano esporre il loro piano editoriale. Non ce n’è bisogno. L’Eco ha la sua fisionomia ultracentenaria ormai collaudata: nasce e continua a essere quale “portavoce” di san Gabriele, come scrissero i fondatori nel lontano 1913. Compito dell’Eco è di “collaborare” con san Gabriele (che pretesa!) a svolgere il suo “mestiere” di santo, che è quello di tutti i santi, e cioè: essere modello credibile di vita cristiana; dimostrare che il vangelo non è un libro dei sogni, ma un programma di vita fattibile; dimostrare che l’amicizia con Dio è la cosa più bella e soddisfacente che ci possa capitare; intercedere da Dio le grazie e i favori di cui pensiamo di aver bisogno; accompagnare e incoraggiare i devoti nei momenti difficili della vita. C’è un altro compito fra i tanti di san Gabriele: essere maestro di gioia cristiana, perché è il santo che pur nell’austerità della vita religiosa di allora e i morsi della malattia, diceva “la mia vita è un continuo godere”. Fra le tante carenze della nostra società, soprattutto occidentale, quella della gioia non è forse tra le più evidenti? E san Gabriele non è forse il “santo del sorriso”?

L’Eco parlerà quindi solo di Dio, di Gabriele, di Chiesa, di religione? No. L’Eco continuerà a essere una rivista d’informazione per la famiglia e quindi tratterà anche di tutti quegli aspetti che riguardano la vita di ogni giorno. Infatti, per il cristiano, non c’è separazione fra vita e vita cristiana. L’amicizia con Dio si vive nel quotidiano. Ricordo che in passato per fare pubblicità a L’Eco usammo lo slogan “Se interessa a te interessa anche a noi”. Pur essendo sfacciatamente populista, lo rinnovo. L’intenzione è di fare, nei limiti delle nostre piccole possibilità, una rivista utile e interessante per tutti i membri della famiglia, spaziando all’occasione ai temi più importanti dell’esistenza umana. Anche con l’aiuto dei lettori, che ringrazio fin da ora per i loro commenti, le loro riflessioni e critiche, la loro interazione con la rivista e con il sottoscritto.

In questa nostra epoca così complessa il nostro impegno e la nostra ambizione è di fare un’informazione corretta che possa contribuire a fornire gli elementi per dare un senso a quello che accade nella nostra società; contribuire a decrittare, capire, organizzare il diluvio di informazioni cui ogni giorno siamo sottoposti, senza avere il tempo e gli strumenti per comprenderne contenuto e grado di verità. Il problema non è solo e soprattutto la quantità ma la qualità dell’informazione. Proprio in questi giorni si discute sui media come difenderci dalle fake news, cioè notizie false, volutamente false, che dilagano sui Social e non solo. Abbiamo dovuto fare conoscenza con un neologismo “post-verità”, che di verità ha poco o nulla perché riguarda notizie scelte per far leva non sulla razionalità, ma sulle emozioni (parlare alla pancia, si usa dire oggi). Cose di non poco conto se aleggia qualcosa più di un sospetto che l’intreccio fra notizie false e post-verità abbia addirittura contribuito a “movimentare” i risultati delle elezioni (e quindi le sorti?) di grandi Paesi.

Un cordiale ringraziamento a P. Vincenzo Fabri che tra mille e impegnativi compiti ha assicurato la direzione responsabile della rivista e garantito il passaggio dal compianto P. Pierino al sottoscritto e con inesauribile passione continua a collaborare all’Eco.

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